Le borse europee proseguono positive nel pomeriggio senza il faro di Wall Street, oggi chiusa per il Giorno dell’Indipendenza.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,7% a 34.093 punti, bene come il Ftse 100 di Londra (+0,8%) e il Cac 40 di Parigi (+0,7%). Più cauti il Dax di Francoforte (+0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).
Il sentiment continua a beneficiare dell’ottimismo sui possibili tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve in scia ai recenti dati macroeconomici statunitensi che hanno visto il settore dei servizi americano contrarsi al ritmo più veloce degli ultimi quattro anni e ulteriori segnali di indebolimento del mercato del lavoro in attesa del job report che verrà diffuso domani pomeriggio.
Sul fronte europeo, dai verbali della Bce relativi alla riunione del 5 e 6 giugno emerge che “quasi tutti i membri” sono stati d’accordo con la proposta di abbassare i tre tassi di interesse di 25 punti base. Nonostante questa mossa, i tassi ufficiali restano a un livello “chiaramente restrittivo” con il quale l’istituto sarebbe in grado di gestire anche “ampi shock sull’inflazione”.
Inoltre, le minute riportano una visione differente emersa nel corso del meeting, secondo cui i dati e i rischi al rialzo dei prezzi non fornivano adeguato supporto alla decisione di un taglio. In particolare, le pressioni inflattive evidenti negli ultimi dati hanno dimostrato la persistenza dell’inflazione stessa.
Sul fronte politico, sono in corso le votazioni per le elezioni generali nel Regno Unito, con il primo exit poll ufficiale previsto subito dopo le 22:00, ora locale, mentre negli Usa gli operatori stanno valutando i rumour secondo cui il presidente Joe Biden potrebbe rinunciare alla sua corsa per la rielezione dopo il complicato dibattito con Donald Trump della scorsa settimana.
Dalla scarna agenda macroeconomica odierna, a maggio gli ordini di fabbrica tedeschi sono calati su base mensile dell’1,6%, al di sotto del +0,5% stimato dagli analisti e dopo il -0,6% di aprile (rivisto da -0,2%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini hanno evidenziato una contrazione dell’8,6%, oltre il -6,1% atteso e dopo il -1,8% del mese precedente (rivisto da -1,6%).
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,08 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 161,1. Tra le materie prime, il petrolio riduce le perdite e scende dai massimi degli ultimi due mesi con il Brent (-0,1%) a 87,2 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 83,7 dollari con gli operatori che valutano i dati in calo sulle scorte di greggio statunitensi e la gravità dell’uragano Beryl.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 141 punti (+1bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,01%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Fineco (+2,6%) in scia ai dati sulla raccolta netta, seguita da Unicredit e Iveco (+1,7%). Rimane in coda Saipem (-1%), con la debolezza anche di Stellantis (-0,5%) e Banca Mediolanum (-0,2%).