Previsto avvio incerto per le principali borse europee mentre crescono le aspettative di tagli ai tassi da parte della Federal Reserve.
Chiusura ieri perlopiù positiva a Wall Street con il Nasdaq a +0,9%, lo S&P500 a +0,5%, entrambi su nuovi massimi storici, più arretrato il Dow Jones a -0,1%. Oggi i listini Usa rimarranno chiusi per il Giorno dell’Indipendenza.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,9%, Hong Kong viaggia a -0,1% mentre Shanghai cede lo 0,8%.
L’azionario globale si appresta a registrare la serie di guadagni settimanali più lunga da marzo, spinto da una serie di dati economici deboli negli Stati Uniti che hanno rilanciato la possibilità di tagli ai tassi a settembre. Ieri, è emerso che il settore dei servizi americano si è contratto al ritmo più veloce degli ultimi quattro anni e che il mercato del lavoro ha visto ulteriori segnali di indebolimento.
I verbali relativi alla riunione di giugno della Fed, diffusi ieri sera, hanno evidenziato che i funzionari erano in attesa di prove che l’inflazione si stesse raffreddando ed erano divisi su quanto tempo mantenere i tassi elevati. I mercati stimano all’incirca due tagli al costo del denaro nel 2024, di cui il primo a novembre, mentre aumenta l’aspettativa su una riduzione già a settembre.
Il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha intanto affermato che ci sono ancora molti dati che la banca centrale americana deve vedere prima di ottenere la fiducia necessaria per tagliare i tassi di interesse.
Maggiori indicazioni dovrebbero arrivare dal job report in uscita domani pomeriggio.
Sul fronte europeo oggi verranno diffusi i verbali della Bce.
In ambito politico, in Gran Bretagna i cittadini si preparano ad andare alle urne per le elezioni generali odierne mentre negli Stati Uniti si cercano indicazioni sull’eventuale ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca.
In Asia, persistono le speculazioni secondo cui la Banca del Giappone inasprirà la politica monetaria solo gradualmente.
Dalla scarna agenda macroeconomica odierna, a maggio gli ordini di fabbrica tedeschi sono calati su base mensile dell’1,6%, al di sotto del +0,5% stimato dagli analisti e dopo il -0,6% di aprile (rivisto da -0,2%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini hanno evidenziato una contrazione dell’8,6%, oltre il -6,1% atteso e dopo il -1,8% del mese precedente (rivisto da -1,6%).