Seduta in calo per le principali borse asiatiche dopo la seduta positiva di venerdì di Wall Street.
Shanghai e Shenzhen viaggiano rispettivamente a -0,7 e -1,7%, Hong Kong cede l’1,8%. Più cauto il Giappone con il Nikkei a -0,3% e il Topix a -0,6%.
Oltreoceano, il bilancio della seduta ha registrato un rialzo del Nasdaq (+0,9%), del S&P500 (+0,5%) e del Dow Jones (+0,2%).
Sul sentiment hanno pesato i pesanti dazi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi imposti dall’Unione Europea. Una mossa simile a quella degli Usa, il che ha aumentato le preoccupazioni per il peggioramento delle relazioni commerciali con la Cina, che potrebbe portare Pechino a introdurre misure di ritorsione.
L’attenzione è puntata sul Terzo Plenum del Partito Comunista Cinese che dovrebbe introdurre ulteriori misure di stimolo per l’economia.
Sempre in Cina, la banca centrale ha cercato di assumere un maggiore controllo sui tassi di interesse di mercato annunciando ulteriori operazioni di mercato aperto e restringendo la fascia entro la quale i tassi a breve termine possono fluttuare.
La testimonianza al Congresso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e i dati sull’inflazione statunitense sono tra gli eventi principali di questa settimana. Gli operatori guarderanno ai due per consolidare le scommesse che l’allentamento della politica potrebbe iniziare già a settembre, tra i segnali che l’economia americana si sta indebolendo in base all’ultimo rapporto sull’occupazione di venerdì scorso.
Il presidente Joe Biden deve affrontare una nuova serie di rischi da parte dei membri del suo stesso partito mentre cerca di salvare la sua candidatura per la rielezione e respingere le richieste dei legislatori democratici di farsi da parte.
Nel Vecchio Continente, attenzione alle elezioni francesi: al secondo turno di domenica nessun partito politico ha ottenuto la maggioranza necessaria per governare. Il risultato potenzialmente limita l’influenza della coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare e del Rassemblement National di Marine Le Pen, entrambi sostenitori di un aumento della spesa pubblica.
Sul forex, l’euro/dollaro flette a 1,083 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 160,8. Tra le materie prime, scende il petrolio con il Brent (-0,4%) a 86,2 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 82,7 dollari.