Le borse europee ampliano i guadagni a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo, con gli operatori intenti a valutare le parole di Powell.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,9% a 34.175 punti, bene come l’Ibex35 di Madrid (+0,9%), il Dax di Francoforte (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+0,6%).
Nella testimonianza di ieri alla Commissione bancaria del Senato, il presidente della Federal Reserve ha affermato che l’economia Usa continua ad espandersi a un ritmo contenuto e che il mercato del lavoro è forte, ma non eccessivamente. Inoltre, nelle letture mensili dell’inflazione osserva modesti progressi, ma non ancora sufficienti tanto da convincere che si stia muovendo in modo sostenibile verso il target del 2%. Infine, nella consapevolezza che ci possano essere controindicazioni sia nel tagliare troppo presto sia nel tagliare troppo tardi, ha confermato che le decisioni saranno prese riunione per riunione in base ai dati.
Oggi Powell si recherà alla Camera dei Rappresentanti per una nuova audizione.
Lo sguardo è poi rivolto ai prezzi al consumo di giugno, in calendario domani, e ai prezzi alla produzione, in agenda venerdì. Gli operatori continuano a prevedere due tagli ai tassi nel 2024. Altrove, la Reserve Bank della Nuova Zelanda ha mantenuto il costo del denaro stabile, una decisione vista come accomodante.
Dal lato corporate, al via questa settimana la stagione delle trimestrali, a cominciare dai conti delle grandi banche americane.
Sul fronte asiatico, in Giappone, le maggiori banche del Paese hanno chiesto all’istituto centrale di apportare tagli profondi ai suoi acquisti mensili di obbligazioni.
Intanto, a maggio la produzione industriale in Italia ha registrato un incremento dello 0,5% su base mensile, in miglioramento oltre le attese (0,0%) dal -1,0% di aprile. La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una contrazione del 3,3%, dopo il -3,0% del mese precedente (rivisto da -2,9%).
In Giappone a giugno l’indice dei prezzi alla produzione ha riportato un incremento del 2,9% su base annua, in linea con il consensus e dopo il +2,6% del mese precedente (rivisto da +2,4%). Su base mensile, l’indice ha registrato una variazione del +0,2%, rispetto al +0,4% del consensus e al +0,7% di maggio.
Sempre a giugno, in Cina i prezzi al consumo sono saliti dello 0,2% su base annua, rispetto al +0,4% delle attese e al +0,3% di maggio. Nello stesso mese, i prezzi alla produzione sono scesi su base tendenziale dello 0,8%, in linea con le previsioni, dopo il -1,4% del mese precedente.
Focus nel pomeriggio, oltreoceano, su richieste mutui MBA e scorte all’ingrosso finale di maggio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,082 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 161,6. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,2%) a 84,9 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 81,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente da 136 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, guida TIM (+4,1%), in scia all’ultimo report di S&PGlobal che, dopo la cessione di Netco al fondo americano Kkr, ha alzato il rating da B+ a BB. Seguono Saipem (+3%), Prysmian (+2,4%), dopo che Jp Morgan ne ha riavviato la copertura con rating ‘overweight’ e target price a 71 euro, ed Hera (+1,8%). In flessione invece Cucinelli (-0,2%) ed Eni (-0,1%).