Partenza cauta per le principali borse europee con gli operatori intenti a valutare le parole di Powell.
A Milano, il Ftse Mib è flat a 33.877 punti, preceduto dall’Ibex35 di Madrid (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Nella testimonianza di ieri alla Commissione bancaria del Senato, il presidente della Federal Reserve ha affermato che l’economia Usa continua ad espandersi a un ritmo contenuto e che il mercato del lavoro è forte, ma non eccessivamente. Inoltre, osserva nelle letture mensili dell’inflazione modesti progressi, ma non ancora sufficienti tali da convincere che si stia muovendo in modo sostenibile verso il target del 2%. Infine, nella consapevolezza che ci possano essere controindicazioni sia nel tagliare troppo presto sia nel tagliare troppo tardi, ha confermato che le decisioni saranno prese riunione per riunione in base ai dati.
Oggi Powell si recherà alla Camera dei Rappresentanti per una nuova audizione.
Lo sguardo è poi rivolto ai prezzi al consumo di giugno, in calendario domani, e ai prezzi alla produzione, in agenda venerdì. Gli operatori continuano a prevedere due tagli ai tassi nel 2024. Altrove, la Reserve Bank della Nuova Zelanda ha mantenuto il costo del denaro stabile, una decisione vista come accomodante.
Dal lato corporate, al via questa settimana la stagione delle trimestrali, a cominciare dai conti delle grandi banche americane.
Sul fronte asiatico, in Giappone, le maggiori banche del Paese hanno chiesto all’istituto centrale di apportare tagli profondi ai suoi acquisti mensili di obbligazioni.
Intanto, a giugno l’indice dei prezzi alla produzione nipponico ha riportato un incremento del 2,9% su base annua, in linea con il consensus e dopo il +2,6% del mese precedente (rivisto da +2,4%). Su base mensile, l’indice ha registrato una variazione del +0,2%, rispetto al +0,4% del consensus e al +0,7% di maggio.
In Cina, a giugno, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,2% su base annua, rispetto al +0,4% delle attese e al +0,3% di maggio. Nello stesso mese, i prezzi alla produzione sono scesi su base tendenziale dello 0,8%, in linea con le previsioni, dopo il -1,4% del mese precedente.
Sempre dal lato macroeconomico, focus stamane sulla produzione industriale italiana di maggio e nel pomeriggio, oltreoceano, su richieste mutui MBA e scorte all’ingrosso finale di maggio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,082 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 161,4. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 84,1 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 80,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 135 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,90%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Prysmian (+2,8%) dopo che Jp Morgan ne ha riavviato la copertura con rating ‘overweight’ e target price a 71 euro, seguita da Saipem (+1,7%) e Interpump (+1,3%). In coda, Moncler, Iveco e Banco Bpm (-0,4%). Quest’ultima ha intanto portato a termine una nuova emissione di uno strumento di capitale Additional Tier 1 con durata perpetua e richiamabile “callable” a partire da gennaio 2031, per un ammontare di 400 milioni. Contestualmente la banca ha annunciato un’offerta di riacquisto di un prestito obbligazionario perpetuo con un importo nominale complessivo in circolazione di 400 milioni.