I due indici principali proseguono nella loro corsa realizzando nuovi massimi storici, ormai con cadenza quotidiana. Ieri a tirare la volata sono stati ancora Tesla (+3,7%) e Nvidia (+2,5%) che hanno compensato il mini-calo di Microsoft (-1,5%).
Continua la fase di distonia con gli altri due listini principali, il Dow Jones ed il Russell 2000, i quali chiudono con un segno negativo rispettivamente dello 0,1% e dello 0,5%.
Indice VIX in rialzo dell’uno per cento a quota 12,5 punti, ormai in un range molto ristretto da oltre una settimana tra quota 12 e 12,50 punti.
Sul mercato obbligazionario giornata prosegue la fase di stallo dei rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse con il Tbond che sale di soli due punti base al 4,30%.
Giornata debole per la gran parte delle materie prime con il petrolio che arretra di un altro punto percentuale per la seconda seduta consecutiva e chiude a 81,5 dollari al barile.
Ancora sotto pressione i due principali metalli preziosi – oro e argento – i quali chiudono sostanzialmente invariati annullando sia un iniziale progresso che un successivo calo nella seconda parte della seduta con l’argento che mantiene a fatica la quota dei 31 dollari l’oncia, per la seconda giornata consecutiva. Platino in discesa invece del due per cento e al di sotto dei 1.000 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario il biglietto verde chiude poco mosso nei confronti della moneta unica a 1,081 mentre si rafforza rispetto allo yen giapponese fino a quota 161,5 nuovo massimo dell’anno.