Le borse europee viaggiano perlopiù in modesto rialzo a metà seduta mentre i futures di Wall Street oscillano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 34.337 punti, preceduto da Cac 40 di Parigi (+0,6%), Ibex35 di Madrid (+0,3%), Ftse 100 di Londra (+0,3%) e Dax di Francoforte (+0,2%).
Gli investitori restano cauti in attesa soprattutto dei prezzi al consumo statunitensi di giugno in uscita oggi pomeriggio unitamente alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Domani lo sguardo si sposterà sui prezzi alla produzione Usa oltre che sull’avvio della stagione delle trimestrali con i conti di alcune big finanziarie come Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo.
I mercati continuano intanto a scontare due tagli da parte della Fed nel 2024, con una forte probabilità stimata di un primo allentamento già a settembre.
Ieri il presidente della banca centrale statunitense, Jerome Powell, ha dichiarato al Congresso che la Fed non necessita di un’inflazione inferiore al 2% per poter tagliare i tassi, ammettendo che i funzionari hanno ancora molto lavoro da fare e aggiungendo che il mercato del lavoro si è raffreddato “in maniera piuttosto significativa”.
Dall’agenda macroeconomica, a maggio la produzione industriale nel Regno Unito è aumentata dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,3% delle attese e il -0,9% di aprile. Su base annua, il dato è salito dello 0,4%, meno della attese (+0,6%), dopo il -0,7% del mese precedente (rivisto da -0,4%).
Nello stesso mese, la produzione manifatturiera ha riportato un +0,4% su base mensile, in linea al consensus, dopo il -1,6% di aprile (rivisto da -1,4%). Su base annua, la variazione è stata positiva per lo 0,6%, inferiore alle attese (+1,2%), dopo il -0,4% di aprile (rivisto da +0,4%).
Sempre a maggio, nella stessa area la bilancia commerciale ha evidenziato un deficit di 4,89 miliardi di sterline, rispetto ai 2,85 miliardi delle attese e al disavanzo di 6,42 miliardi di aprile (rivisto da 6,75 mld).
In Germania, a giugno, l’indice dei prezzi al consumo finale ha registrato un +0,1% su base mensile, in linea al preliminare e alle attese. Su base annua, ha registrato un progresso del 2,2%, al pari del preliminare e del consensus. Il tasso d’inflazione armonizzato agli standard Ue si è attestato a +0,2% su base mensile e a +2,5% su base annua, confermando in entrambi i casi la prima lettura e le stime.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,085 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 161,5. Tra le materie prime, il petrolio rallenta con il Brent (+0,2%) a 85,2 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 82,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 130 punti (-2bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,84%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Campari (+1,5%) che tenta il rimbalzo dopo i cali delle ultime sedute, seguita da Cucinelli, Nexi e Moncler (tutti +0,8%). Scivolano in coda Ferrari e Banca Mediolanum (entrambi -0,8%), con la debolezza anche di Banco BPM e Tenaris (entrambi -0,5%).