Mercati – Partenza cauta per il Vecchio Continente con Milano a -0,2%

Apertura cauta per le principali borse europee con gli operatori intenti a valutare le parole di Powell, i dati macro e l’avvio della stagione delle trimestrali.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 34.247 punti, in flessione come l’Ibex35 di Madrid (-0,2%), in timido rialzo il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%), sulla parità il Ftse 100 di Londra (+0,02%).

Focus di giornata saranno i dati sui prezzi al consumo statunitensi, in uscita nel pomeriggio.

I dati chiave sull’inflazione statunitense potrebbero segnalare un allentamento delle pressioni sui prezzi e aumentare la possibilità di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Il cosiddetto CPI core, che esclude i costi alimentari ed energetici ed è considerato una misura migliore dell’inflazione di fondo, dovrebbe aumentare dello 0,2% a giugno per il secondo mese. Un ritmo considerato appetibile per i funzionari della Fed.

Nel frattempo, Jerome Powell ha dichiarato al Congresso che la Fed non necessita di un’inflazione inferiore al 2% per poter tagliare i tassi, ammettendo che i funzionari hanno ancora molto lavoro da fare. Il presidente della Federal Reserve ha aggiunto che il mercato del lavoro si è raffreddato “in modo abbastanza significativo”, osservando inoltre come ci sia una “buona strada da percorrere” nel deflusso del bilancio e come il mercato degli immobili commerciali non minaccino la stabilità finanziaria.

Ulteriori indicazioni dovrebbero emergere domani dai prezzi alla produzione oltre che dall’avvio della stagione delle trimestrali con i conti di alcune big finanziarie come Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo.

Sempre in tema di politica monetaria, la Banca di Corea ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento alla ricerca di ulteriori prove del fatto che l’inflazione continuerà a raffreddarsi.

Inoltre, il capo economista della Banca d’Inghilterra, Huw Pill, ha smorzato le aspettative su un taglio ai tassi di interesse per agosto, alla luce delle forti pressioni sui prezzi nell’economia britannica, e aggiungendo che i tempi per una tale mossa sono ancora una “questione aperta”.

Infine, in Cina gli investitori valuteranno gli eventuali impatti della decisione della China Securities Regulatory Commission di inasprire le regole sulle vendite allo scoperto e sulle operazioni ad alta frequenza nel tentativo di reprimere l’arbitraggio improprio e mantenere la stabilità del mercato. Atteso per la prossima settimana il Terzo Plenum del paese.

Intanto dall’agenda macroeconomica, dalla lettura finale a giugno l’indice dei prezzi al consumo in Germania ha registrato un +0,1% su base mensile, in linea alla rilevazione preliminare e alle attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 2,2%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus. Infine, il tasso di inflazione armonizzato agli standard Ue si è attestato a +0,2% su base mensile e a +2,5% su base annua, confermando in entrambi i casi la prima lettura e le stime.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,083 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 161,7. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 85,5 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 82,5 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 135 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Cucinelli (+0,95), seguita da TIM (+0,7%), Campari e Moncler (+0,6%), in coda invece Diasorin (-1,2%), Tenaris (-0,9%), Banco Bpm e Popolare Sondrio (-0,5%).