Mercati Asiatici – Seduta mista, giù il Giappone bene Hong Kong

Seduta mista sulle principali borse asiatiche dopo la chiusura negativa di ieri a Wall Street.

Shanghai guadagna lo 0,1% e Shenzhen è flat, bene Hong Kong (+2,4%). Vendite invece sul Giappone con il Nikkei a -2,3 e il Topix a -1,1%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato -2%, lo S&P500 a -0,9%, mentre ha resistito il Dow Jones a +0,1%.

I titoli tecnologici asiatici sono crollati venerdì, con perdite concentrate in Giappone, Corea del Sud e Taiwan, facendo eco ai cali di Wall Street mentre il rallentamento dell’inflazione statunitense ha innescato una rotazione delle Big Tech.

Le negoziazioni delle azioni cinesi a Hong Kong hanno registrato il ritmo migliore delle ultime tre settimane, sostenute da alcune aspettative di sostegno politico da parte dell’imminente Terzo Plenum.

La Banca del Giappone ha condotto i cosiddetti controlli sui tassi con i trader, rafforzando la percezione che le autorità siano intervenute nel mercato per sostenere la valuta.

Secondo i principali dati macroeconomici asiatici, a giugno il surplus commerciale della Cina è salito ai livelli più alti almeno dal 1990, poiché le esportazioni sono aumentate più del previsto mentre le importazioni si sono inaspettatamente indebolite.

In Giappone invece, dalla lettura preliminare del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria si rileva che a giugno il dato sulla produzione industriale ha segnato un incremento del 3,6% su base mensile, dopo il +2,8% di maggio. Su base annua, il dato evidenzia una crescita dell’1,1%, rispetto al +0,3% del mese precedente.

Sul fronte delle banche centrali, il presidente della Fed Bank di Chicago, Austan Goolsbee, ha descritto i dati CPI usciti ieri come “eccellenti”, affermando che il rapporto fornisce la prova che stava aspettando per essere sicuro che la banca centrale sia sulla buona strada verso il suo obiettivo del 2%.

Sul forex, l’euro/dollaro flat a 1,086 e il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 159,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 85,8 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 83,2 dollari.