Le borse europee viaggiano in frazionale rialzo a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano perlopiù sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 34.422 punti, preceduta da Cac 40 di Parigi (+0,6%) e Ibex35 di Madrid (+0,4%), e seguita da Ftse 100 di Londra (+0,2%) e Dax di Francoforte (+0,2%).
Nel complesso, l’azionario globale si prepara a registrare il sesto rialzo settimanale consecutivo, ovvero la serie più lunga da marzo, in scia all’aspettativa di un primo allentamento da parte della Federal Reserve.
Aspettativa rafforzata dai dati diffusi ieri sui prezzi al consumo statunitensi che, a giugno, hanno registrato un incremento su base annua del 3,0%, in rallentamento oltre le previsioni (+3,1%) rispetto al +3,3% di maggio; su base mensile, il CPI ha evidenziato un calo dello 0,1%, contro il +0,1% atteso e rispetto alla variazione nulla del mese precedente.
Il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha descritto i dati CPI come “eccellenti”, affermando che essi sono la prova che la banca centrale americana è sulla buona strada verso l’obiettivo di inflazione del 2%.
Parallelamente, la Banca del Giappone ha condotto i cosiddetti controlli sui tassi con i trader, rafforzando l’opinione che le autorità siano intervenute ieri nel mercato per sostenere lo yen.
La People’s Bank of China ha iniettato 2 miliardi di yuan (circa 280,45 miliardi di dollari) nel sistema bancario, spiegando che l’operazione punta a mantenere una liquidità ragionevole e ampia nel sistema stesso.
Nella stessa area, a giugno, il surplus commerciale è salito ai massimi almeno dal 1990, con le esportazioni che sono aumentate più del previsto mentre le importazioni si sono inaspettatamente indebolite.
Sempre dall’agenda macroeconomica, a giugno il dato preliminare sulla produzione industriale giapponese ha segnato un incremento del 3,6% su base mensile, dopo il +2,8% di maggio. Su base annua, il dato ha evidenziato una crescita dell’1,1%, rispetto al +0,3% del mese precedente.
In Francia, il dato finale di giugno dell’indice dei prezzi al consumo ha registrato un rialzo +0,1% su base mensile, in linea alle attese e al dato preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 2,2%, di poco superiore al consensus e al preliminare (entrambi +2,1%). L’indice armonizzato agli standard Ue mostra un aumento dello 0,2% m/m, di poco superiore al consensus e al dato preliminare (+0,1% entrambi), invece su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 2,5%, in linea alle attese e al dato preliminare.
Lo sguardo si sposterà oggi, in particolare, sui prezzi alla produzione USA di giugno e sull’avvio della stagione delle trimestrali con i conti di alcune big finanziarie come Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo. Lunedì sarà la volta di Goldman Sachs Group, mentre martedì toccherà a Morgan Stanley e Bank of America.
Sul forex, l’euro/dollaro sale 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 159,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 86,1 dollari al barile e il Wti (+1%) a 83,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 133 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.
A Piazza Affari, guida Saipem (+2%), seguita da Inwit (+1,7%), Iveco ed Eni (entrambe +1,4%) mentre si posizionano in coda, Cucinelli (-1,4%), A2A (-1,2%), Hera (-1,1%) e Prysmian (-0,9%).