Wall Street parte forte e mette a segno nella prima parte della seduta i nuovi record dello S&P500 (il trentaseiesimo da inizio anno), del Nasdaq, ma anche del Dow Jones il quale supera di nuovo i 40.000 punti. Nell’ultima mezz’ora di contrattazione, tuttavia, questi indici lasciano sul terreno quasi l’uno per cento dei guadagni precedenti, senza compromettere il forte trend ascendente.
Il bilancio definitivo dell’ultima seduta della scorsa ottava registra il Russell 2000 in progresso del 1,1%, S&P500, Nasdaq e Dow Jones allineati invece a poco più della metà (+0,6%).
Avanzano Tesla (+2,5%), Nvidia (+1,5%) e Apple (+1,4%), mentre arretra Meta (-2,7%).
Indice VIX in calo di mezzo punto (-4%) a quota 12,45.
Mercato obbligazionario praticamente fermo sulla gran parte delle scadenze. Il rendimento del Tbond è sceso di un punto base al 4,19%.
Materie prime in giornata di consolidamento con il solo rame (+1,5%) in controtendenza positiva. Il petrolio segna un ultimo prezzo a 81 dollari al barile con un brusco calo negli ultimi minuti di oltre il quattro per cento.
In discesa anche i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il metallo più nobile che cede pochi decimi di punto percentuali mentre l’argento quasi il due, fermandosi poco al di sopra dei 31 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario prosegue la fase di debolezza del biglietto verde che scivola a 1.091 nei confronti della moneta unica e a 157,9 rispetto allo yen.
La divisa statunitense stabilisce il nuovo record rispetto alla lira turca poco al di sopra di quota 33.
Mercati tranquilli nella mattinata asiatica sia tra i futures azionari che tra le materie prime con nessun impatto rilevante da segnalare al momento in seguito all’attentato all’ex presidente americano Donald Trump nel weekend.