Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente a -0,1 e +0,3%, peggio Hong Kong (-1,5%). Denaro invece sul Giappone, alla riapertura, con il Nikkei a +0,2% e il Topix a +0,4%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,5%, seguito dal Nasdaq (+0,4%) e dallo S&P500 (+0,3%).
Sul sentiment hanno pesato i dati economici cinesi più deboli e la previsione di nuove tariffe sulle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti nel caso di un secondo mandato di Donald Trump, che dopo l’attentato del fine settimana viene dato più probabile.
Nel frattempo, la banca centrale cinese ha iniettato la maggior quantità di contanti nel suo sistema bancario da gennaio per mantenere abbondante liquidità mentre i pagamenti delle tasse aumentano e i leader del paese si incontrano per definire l’agenda economica.
Sempre in tema di banche centrali, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato in un’intervista che i dati economici del secondo trimestre hanno fornito ai politici maggiore fiducia sul fatto che l’inflazione si sta dirigendo verso l’obiettivo del 2%, aprendo forse la strada a tagli dei tassi di interesse a breve termine. Ha chiarito che non intende inviare alcun messaggio specifico sui tempi delle riduzioni tariffarie.
Occhi anche alla stagione delle trimestrali con Morgan Stanley e Bank of America che diffonderanno i conti oggi.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,089 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 158,5. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 84,2 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 80,2 dollari.