Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato gli scambi invariato in area 34.369 punti. Chiudono in calo il CAC 40 di Parigi (-0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse di Londra (-0,2%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,3% e il Nasdaq cede lo 0,1%.
Nel complesso, il sentiment continua a beneficiare dell’aspettativa che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse nel breve termine, alla luce dei segnali di tenuta dell’economia statunitense, confermati dai solidi dati odierni sulle vendite al dettaglio, unitamente a una normalizzazione progressiva dell’inflazione Usa.
A giugno le vendite al dettaglio degli Stati Uniti sono risultate stabili su base mensile, in rallentamento meno delle attese (-0,3%) dal +0,3 di maggio. Al netto del comparto auto, hanno registrato un +0,4%, oltre il +0,1% del consensus e del mese precedente. Escludendo anche il comparto carburanti, hanno segnato un +0,8%, accelerando contro le attese (+0,2%) dal +0,3% di maggio.
Sempre dall’agenda macroeconomica odierna, in Italia l’indice armonizzato UE finale dei prezzi al consumo ha registrato a giugno un rialzo dello 0,9% su base annua, in linea al preliminare e alle attese degli analisti. La lettura finale di maggio indicava un incremento dello 0,8%.
Nella stessa area, a maggio la bilancia commerciale ha evidenziato un surplus di 6,43 miliardi, in netto aumento rispetto ai 4,829 miliardi di aprile (dato rivisto da 4,807 miliardi).
A luglio, l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è salito a 43,7 punti dai 51,3 punti di giugno.
In Germania, invece, nello stesso mese, l’omologo indicatore sulla fiducia degli investitori istituzionali peggiora a 41,8 punti dai 47,5 punti registrati a giugno, a fronte di un consensus di 41 punti. Il sotto-indice relativo alla situazione corrente migliora a -68,9 punti dai -73,8 punti della rilevazione precedente. Le previsioni degli analisti indicano un valore di -74,8 punti.
Il Fondo Monetario Internazionale ha confermato la stima di crescita del PIL italiano dello 0,7% per quest’anno e migliorato la previsione per l’anno prossimo a +0,9%, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alla precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,088, mentre il dollaro/yen sale a 158,6. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,9%) a 84,1 dollari e il Wti (-1,0%) a 80,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 130 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,71%.
Tornando a Piazza Affari, guida Finecobank (+3,3%), seguita da Banca Popolare di Sondrio (+2,4%), Diasorin (+2,3%), Prysmian (+2,1%), mentre arretrano in particolare Eni (-1,6%), Saipem (-1,5%), Amplifon (-1,2%), Cucinelli (-0,9%).