Le borse europee proseguono perlopiù sotto la parità nel pomeriggio, in controtendenza all’andamento prevalentemente positivo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib azzera le perdite a 34.387 punti, seguito da Cac 40 di Parigi (-0,6%), Dax di Francoforte (-0,5%), Ibex35 di Madrid (-0,4%) e Ftse 100 di Londra (-0,4%). Oltreoceano, il Dow Jones sale dell’1,3%, lo S&P500 dello 0,3% mentre il Nasdaq cede lo 0,2%.
Nel complesso, il sentiment continua a beneficiare dell’aspettativa che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse nel breve termine, alla luce dei segnali di tenuta dell’economia statunitense, confermati dai solidi dati odierni sulle vendite al dettaglio, unitamente a una normalizzazione progressiva dell’inflazione Usa.
A giugno le vendite al dettaglio degli Stati Uniti sono risultate stabili su base mensile, in rallentamento meno delle attese (-0,3%) dal +0,3 di maggio (rivisto da +0,1%). Al netto del comparto auto, hanno registrato un +0,4%, oltre il +0,1% del consensus e del mese precedente (rivisto da -0,1%). Escludendo anche il comparto carburanti, hanno segnato un +0,8%, accelerando contro le attese (+0,2%) dal +0,3% di maggio (rivisto da +0,1%).
Sempre dall’agenda macroeconomica odierna, in Italia l’indice armonizzato UE finale dei prezzi al consumo ha registrato a giugno un rialzo dello 0,9% su base annua, in linea al preliminare e alle attese degli analisti. La lettura finale di maggio indicava un incremento dello 0,8%.
Nella stessa area, a maggio la bilancia commerciale ha evidenziato un surplus di 6,43 miliardi, in netto aumento rispetto ai 4,829 miliardi di aprile (dato rivisto da 4,807 miliardi).
A luglio, l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è salito a 43,7 punti dai 51,3 punti di giugno.
In Germania, invece, nello stesso mese, l’omologo indicatore sulla fiducia degli investitori istituzionali peggiora a 41,8 punti dai 47,5 punti registrati a giugno, a fronte di un consensus di 41 punti. Il sotto-indice relativo alla situazione corrente migliora a -68,9 punti dai -73,8 punti della rilevazione precedente. Le previsioni degli analisti indicano un valore di -74,8 punti.
Il Fondo Monetario Internazionale ha confermato la stima di crescita del PIL italiano dello 0,7% per quest’anno e migliorato la previsione per l’anno prossimo a +0,9%, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alla precedente.
Resta nel contempo l’attenzione sul proseguimento della stagione delle trimestrali. Tra queste, Bank of America si attende che il reddito netto da interessi aumenterà entro la fine dell’anno mentre Morgan Stanley ha annunciato risultati delle principali attività patrimoniali inferiori alle stime.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,088 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 158,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-1,5%) a 83,6 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 79,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 128 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,71%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue la corsa in vetta di Finecobank (+3,3%) in scia a rumour di stampa secondo cui sarebbe tra le società nel mirino di fondi di private equity interessati a entrare nell’asset management italiano. Seguono Popolare di Sondrio (+2%), Prysmian e Bper (+1,7%). Scivola in coda Saipem (-2%), con le vendite anche su Eni (-1,5%) e Cucinelli (-1,3%).