Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura tonica di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono lo 0,4%, Hong Kong è flat mentre, in Giappone, Nikkei e Topix segnano rispettivamente -0,4 e +0,3%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1,8%, lo S&P500 a +0,6%, entrambi su nuovi record storici, seguiti dal Nasdaq (+0,2%).
Gli investitori sono rimasti delusi per quanto emerso dal Terzo Plenum con la mancanza di importanti cambiamenti nella strategia economica del paese nonostante il rallentamento dell’economia. Il leader Xi Jinping ha esortato il Partito Comunista a mantenere “fede e impegno incrollabili” nei confronti della sua agenda strategica sebbene gli esperti abbiano abbassato le stime di crescita della Cina.
Il sentiment continua invece a beneficiare a livello globale dell’ottimismo che la Federal Reserve taglierà presto i tassi di interesse, alla luce anche dei segnali di resilienza del settore retail statunitense.
Alcuni economisti di Wall Street hanno avvertito che la Fed sta aspettando troppo a lungo per invertire la rotta della propria politica dopo aver complessivamente portato il costo del denaro ai massimi degli ultimi vent’anni.
A ciò si aggiungono le dichiarazioni del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale l’inflazione in molte grandi economie si sta raffreddando più lentamente del previsto, segnalando un potenziale rischio per la crescita globale derivante dal fatto che i tassi di interesse rimangano elevati “ancora più a lungo”.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,09 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 157,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,3%) a 83,5 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 79,5 dollari.