Wall Street prosegue la fase euforica e lancia lo S&P500 (+0,6%) ed il Dow Jones a realizzare ulteriori massimi storici. Positivi anche il Nasdaq (+0,2%), ma in particolare il Russell 2000 (+3,5%) il quale in una settimana si apprezza del dodici per cento cercando di chiudere il gap negativo, sia da inizio anno che rispetto agli altri indici principali.
In evidenza i titoli bancari trascinati dalla trimestrale di Bank of America (+5,3%), la quale raggiunge il suo massimo da oltre un anno. In denaro anche titoli della “old economy” come FedEx (+2,8%) e Starbucks (+3,8%).
Indice VIX in progresso di un punto percentuale a quota 13,2.
Mercato obbligazionario con rendimenti nuovamente in discesa sulla gran parte delle scadenze. Il Tbond ha lasciato sul terreno sei punti base al 4,16%.
Le materie prime registrano invece movimenti significativi, ma in direzioni opposte. Il petrolio cede un punto percentuale scivolando a quota 79,5 dollari al barile. Ancora più negativa, invece, la performance del rame (-1,5%).
Brillanti, al contrario, i due principali metalli preziosi – oro e argento – i quali guadagnano entrambi intorno al due per cento con il metallo più nobile che mette a segno il nuovo massimo storico a 2.700 dollari l’oncia e mette nel mirino la quota psicologica dei $2.500.
Sul mercato valutario lieve debolezza del biglietto verde che scivola a 1.09 nei confronti della moneta unica e a 158,2 rispetto allo yen.