Seduta perlopiù di vendite per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano lo 0,2% e Hong Kong lo 0,4%, mentre in Giappone Nikkei e Topix lasciano sul terreno rispettivamente il 2,4% e l’1,6%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,6%, mentre lo S&P500 ha chiuso a -1,4% e il Nasdaq a -2,8%.
Le vendite hanno colpito i titoli tecnologici a causa delle preoccupazioni per le restrizioni più severe degli Stati Uniti sulle vendite di chip alla Cina.
Bloomberg avrebbe riferito che l’amministrazione Biden ha detto agli alleati che sta prendendo in considerazione forti restrizioni se aziende come Tokyo Electron e ASML continuano a dare alla Cina l’accesso alla tecnologia avanzata dei semiconduttori.
Proprio in Cina, il presidente Xi Jinping svelerà la sua visione a lungo termine per l’economia mentre conclude un conclave sulle riforme che si svolge due volte ogni dieci anni.
Sul fronte macro, le esportazioni del Giappone sono cresciute per il settimo mese consecutivo a giugno.
In tema di banche centrali, è improbabile che la Banca del Giappone alzi i tassi di interesse questo mese e taglierà invece gli acquisti di obbligazioni un po’ più del previsto per evitare di alimentare la debolezza dello yen, secondo un ex direttore esecutivo della banca centrale.
Oltreoceano, il Beige Book della Federal Reserve ha mostrato una leggera crescita economica e un raffreddamento dell’inflazione. Il governatore della Fed Christopher Waller ha detto che la Fed è “più vicina” al taglio dei tassi, ma non è ancora arrivata a quel punto.
Tra oggi e domani sono attesi ulteriori spunti dai discorsi dei funzionari Fed Mary Daly, Lorie Logan, Michelle Bowman, John Williams e Raphael Bostic.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,093 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 156,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 85,7 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 82,2 dollari.