Le borse europee accelerano nel pomeriggio con lo sguardo focalizzato sulla Bce.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1% a 34.730 punti, in linea al Cac 40 di Parigi (+1%) e seguito da Ibex35 di Madrid (+0,8%), Ftse 100 di Londra (+0,7%) e Dax di Francoforte (+0,3%). Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P500 salgono dello 0,5%, il Dow Jones dello 0,4%.
L’Eurotower, come previsto, ha lasciato invariato il costo del denaro confermando quindi al 4,25% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali, al 4,50% quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale ed al 3,75% quello sui depositi.
Nella successiva conferenza stampa, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha affermato che “Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine e manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”.
L’inflazione è attesa oscillare intorno ai livelli attuali per il resto dell’anno, in parte a causa degli effetti base legati all’energia. “Nella seconda metà del prossimo anno”, spiega Lagarde, “dovrebbe poi scendere verso il nostro obiettivo (2%), grazie alla crescita più debole del costo del lavoro, agli effetti della nostra politica monetaria restrittiva e al venir meno dell’impatto della passata impennata dell’inflazione”.
“Per determinare livello e durata adeguati della restrizione”, prosegue Lagarde, “il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”, aggiungendo che la questione su un possibile taglio dei tassi a settembre è “aperta e dipenderà dai dati” che riceverà l’istituto.
Sempre in Europa, Ursula Von der Leyen è rieletta presidente della Commissione Europea con 401 voti.
Negli Usa, i nuovi segnali di raffreddamento del mercato del lavoro rafforzano le prospettive che la Federal Reserve taglierà i tassi già a settembre.
Il tutto in scia alle richieste di sussidi di disoccupazione che, nella settimana al 13 luglio, sono state pari a 243mila unità, in aumento oltre le attese (229mila) dalle 223mila della settimana precedente (riviste da 222mila unità). Il numero totale di richiedenti l’indennità di disoccupazione nella settimana conclusa il 6 luglio è stato di 1,867 milioni, salite più del consensus (1,856 milioni) rispetto alla settimana precedente (1,847 milioni rivisto da 1,852 milioni).
Nella stessa area, a luglio l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia è salito ben oltre il consensus (2,9 punti) a 13,9 punti dai 1,3 punti di giugno.
A giugno il Leading Index del Conference Board statunitense ha recuperato leggermente più delle attese (-0,3%) a -0,2% dal -0,4% del mese precedente (rivisto da -0,5%).
Dall’agenda odierna, inoltre, nel Regno Unito, il tasso medio di disoccupazione del trimestre terminato a maggio è rimasto stabile rispetto al mese precedente al 4,4%, in linea con le attese. A giugno il numero dei senza lavoro che hanno chiesto un sussidio di disoccupazione è aumentato di 32,3mila unità dopo l’incremento di 51,9mila di maggio (dato rivisto da un aumento di 50,4mila unità). Sempre a giugno, il tasso di richieste di disoccupazione, espresso come percentuale della forza lavoro totale, è in crescita del 4,4% rispetto al +4,3% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,091 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 156,7. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere con il Brent (-0,5%) a 84,6 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 81,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 129 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Iveco (+6,1%) in una seduta positiva per il comparto in scia alla trimestrale di Volvo oltre le attese. Denaro anche su Stellantis (+2,7%), con le immatricolazioni di auto nei paesi Ue, Efta e in Gran Bretagna cresciute del 3,6% a/a secondo i dati pubblicati da Acea. Segue Inwit (+1,8%).
Resta in coda ma riduce il calo Prysmian (-0,8%) mentre Amplifon limita le perdite (-0,1%).