Seduta in prevalenza di vendite per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura negativa di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,1 e lo 0,5%, in Giappone Nikkei e Topix registrano -1,3% e -1,2%. In controtendenza Hong Kong che guadagna lo 0,8%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -0,9%, il Nasdaq a -0,8% e lo S&P500 a -0,7%.
Sull’andamento dell’equity ha pesato la debolezza del settore tecnologico. A ciò si è aggiunto il blackout mondiale di venerdì causato da un aggiornamento di CrowdStrike che ha bloccato i voli e sconvolto le aziende in tutto il mondo.
In Cina, le banche hanno tagliato il tasso di prestito di riferimento principale per la prima volta dall’agosto 2023, aumentando il sostegno alla crescita economica a seguito della riduzione del tasso da parte della PBOC.
Il presidente Xi Jinping aveva svelato ampi piani per rafforzare le finanze dei governi locali indebitati della Cina mentre il Partito Comunista al potere annunciava il suo progetto a lungo termine per la seconda economia più grande del mondo. Questi sono incentrati sullo spostamento di maggiori entrate dalle casse centrali a quelle locali, ad esempio consentendo ai governi regionali di ricevere una quota maggiore dell’imposta sui consumi.
Sempre sul fronte delle banche centrali, in Giappone, gli investitori attendono la decisione di politica monetaria della BoJ la prossima settimana, tra le speculazioni secondo cui la banca centrale potrebbe aumentare nuovamente i tassi.
Ma intanto, negli Usa il presidente Joe Biden si è ritirato dalla corsa alle presidenziali Usa e ha appoggiato la vicepresidente Kamala Harris.
In settimana Tesla e Alphabet pubblicheranno gli utili martedì. Inoltre, sono attesi i dati sull’attività economica in Europa, sulla crescita del secondo trimestre negli Stati Uniti e sulla decisione sui tassi della Banca del Canada.
La strada verso un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve sarà al centro dell’attenzione tra i nuovi segnali che l’inflazione sta diminuendo. Gli economisti si aspettano che l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali meno cibo ed energia – previsto venerdì – sia aumentato dello 0,1% a giugno. Ciò porterebbe l’inflazione core annualizzata a tre mesi al ritmo più lento di quest’anno, e al di sotto dell’obiettivo del 2% della Fed.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,089 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 156,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 83 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 78,9 dollari.