Mercati asiatici – Misti con i cali di Cina e Hong Kong

Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura tonica di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,8 e l’1,4%, deboli come Hong Kong (-0,5%) mentre resiste il Giappone con Nikkei flat e Topix +0,2%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,6%, lo S&P500 a +1,1% e il Dow Jones a +0,3%.

Resta l’attenzione sulla politica monetaria in scia ai rumour secondo cui alcuni funzionari della banca centrale giapponese sarebbero favorevoli ad aumentare i tassi nella riunione di luglio mentre altri ritengono che la debolezza nella spesa dei consumatori complichi la loro decisione.

Rimane sotto i riflettori anche la situazione politica statunitense con Kamala Harris che ha raccolto 81 milioni di dollari per finanziarie la campagna elettorale nelle appena 24 ore successive al passo indietro di Biden nella corsa alla Casa Bianca. Inoltre, l’attuale vice presidente Usa, che può contare sul supporto di un numero sufficiente di delegati democratici per diventare la candidata del partito alla presidenza, ha affermato di essere “orgogliosa” di aver ottenuto “un ampio sostegno” e che non vede l’ora di accettare formalmente la nomina.

Focus, infine, sugli altri driver di questa settimana tra i quali le trimestrali odierne di colossi come Alphabet, Tesla e LVMH, l’annuncio della banca centrale canadese di domani e dati macro quali il PIL Usa in uscita giovedì e il deflatore PCE in calendario venerdì.

Dall’agenda macroeconomica odierna, a giugno, il dato finale sugli ordinativi di macchine utensili in Giappone ha registrato un incremento del 9,7% su base annua, in linea al preliminare. Il dato finale di maggio indicava una crescita del 4,2% anno su anno.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 156,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (flat) a 82,4 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 78,3 dollari.