Gli eurolistini chiudono in ribasso simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.472 punti (-0,5%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-1,1%), il Dax di Francoforte (-0,9%), il Ftse di Londra (-0,2%). Chiude invariato l’Ibex 35 di Madrid.
Oltreoceano, il Nasdaq cede il 2,6%, lo S&P 500 l’1,7% e il Dow Jones lo 0,9%.
Gli investitori stanno metabolizzando i segnali provenienti dalle trimestrali con Alphabet, casa madre di Google, che cede oltre il 3% sul listino americano, frenata da ricavi pubblicitari di Youtube sotto le attese, e Tesla che crolla dell’11% in scia a profitti inferiori alle stime e al rinvio del suo evento di presentazione del prototipo di Robotaxi a ottobre. Nel Vecchio Continente, male LVMH (-3,9%) appesantita dai conti sotto le attese nel primo semestre, e Deutsche Bank (-6,9%) che ha registrato la prima perdita trimestrale in quattro anni e ha annunciato che non effettuerà un secondo buyback quest’anno.
Focus anche sulla politica monetaria dopo che la Banca del Canada ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale per la seconda riunione consecutiva e ha segnalato un ulteriore allentamento in vista del venir meno dei timori sull’inflazione. Nel dettaglio, i policy maker guidati dal governatore Tiff Macklem hanno abbassato il tasso overnight di riferimento al 4,5%, come ampiamente previsto dai mercati.
Dall’agenda macroeconomica, negli Stati Uniti, a luglio, il Pmi Manifatturiero preliminare si è attestato a 49,5 punti, sotto il consensus e il finale di giugno (entrambi 51,6 punti). L’indice relativo ai servizi è salito a 56 punti dai 55,3 punti del mese precedente, a fronte dei 54,9 punti stimati dagli analisti. In progresso anche l’indice composito, attestatosi a 55 punti, oltre le stime (54,2 punti) e i 54,8 punti di giugno.
Nella stessa area, a giugno il preliminare sulle scorte all’ingrosso ha evidenziato un +0,2%, al di sotto del consensus (+0,5%) e dopo il +0,6% di maggio.
Nella settimana al 19 luglio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 2,2%, dopo il +3,9% della settimana precedente.
La stima preliminare di luglio dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 45,6 punti, in calo contro le attese (46,1 punti) dai 45,8 punti di giugno. Analogamente, l’indice Servizi è sceso a 51,9 punti dai 52,8 punti del mese precedente a fronte dei 52,9 punti stimati dagli analisti. L’indice Composito ha segnato 50,1 punti, inferiore ai 50,9 punti del consensus e ai 50,9 punti di giugno.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,085, il dollaro/yen scende a 153,4. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,1%) a 81,9 dollari e il Wti (+1,1%) a 77,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 138 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,80%.
Tornando a Piazza Affari, guida Bper Banca (+1,5%), seguita da Italgas (+1,1%), Banca Monte Paschi Siena (+1,0%), Amplifon (+0,9%), mentre arretrano in particolare Iveco Group (-14,5%), Saipem (-4,9%), Leonardo (-4,0%), Moncler (-4,0%).