Wall Street registra una sessione molto negativa appesantita dai titoli tecnologici i quali correggono, in alcuni casi sensibilmente.
Lo S&P500 (-2,3%) lascia sul terreno oltre un trilione di dollari di capitalizzazione la cui metà solo a causa dei “magnifici 7”, le principali società tecnologiche. L’indice mette a segno un ribasso superiore al due per cento dopo 361 sedute, interrompendo la migliore striscia senza un simile calo dal 2007.
In flessione anche il Russell 2000 (-2,1%) ed il Dow Jones (-1,2%), quest’ultimo al di sotto di quota 40.000 punti.
Tra i titoli a larga capitalizzazione tecnologici, sensibile contrazione anche per Nvidia (-6,8%), Meta (-5,6%), Alphabet (-5%) e Microsoft (-3,6%).
Esplode la volatilità con l’indice VIX in rialzo di oltre il venti per cento a quota 18 punti.
Mercato obbligazionario con rendimenti in lieve risalita sulla curva dei tassi di interesse. Il Tbond si apprezza di quattro punti base al 4,28%.
Materie prime che tentano un rimbalzo respinto tuttavia nella seconda parte della seduta. Il petrolio guadagna solo mezzo punto percentuale risalendo fino a 77,5 dollari al barile. Ancora In discesa il rame di quasi il due per cento.
Persiste anche la fase di incertezza dei due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il lieve apprezzamento di entrambi nella fase iniziale completamente ribaltato nel finale con una discesa di quasi un punto percentuale per l’argento. I due metalli registrano inoltre un calo pesante nella mattinata asiatica.
Sul mercato valutario il biglietto verde rimane stabile nei confronti della moneta unica risalendo fino a 1,085, mentre continua a perdere terreno rispetto allo yen scivolando a 152,5.