I futures sull’azionario americano guadagnano lo 0,7-1,1%, preannunciando un avvio positivo a Wall Street dopo i ribassi dei giorni scorsi, con l’attenzione rivolta in particolare agli ultimi dati sull’inflazione americana.
Chiusura mista ieri per i principali indici oltreoceano, con il Nasdaq e lo S&P 500 in calo rispettivamente dello 0,9% e dello 0,5%. Terminano invece sopra la parità il Dow Jones (+0,2%) e il Russell 2000 (+1,3%) delle small-cap Usa.
Focus tutto sull’agenda macroeconomica: a giugno il deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed, ha registrato un incremento del 2,5% su base annua, in linea con le attese e in lieve rallentamento rispetto al +2,6% di maggio. Su base mensile, l’indicatore ha evidenziato un +0,1% come da previsioni, dopo la variazione nulla del mese precedente.
Prescindendo da elementi volatili, il PCE Core ha registrato una crescita annua del 2,6%, sopra il +2,5% atteso e stabile rispetto a maggio. Su base mensile, l’indicatore è salito dello 0,2%, in linea con le previsioni, dopo il +0,1% del mese precedente.
Sempre a giugno, il reddito personale negli Stati Uniti ha registrato un incremento mensile dello 0,2%, rispetto al +0,4% delle attese e del mese precedente (rivisto da +0,5%). Le spese per consumi personali sono salite dello 0,3% m/m, in linea con le previsioni, dopo il +0,4% di maggio (rivisto da +0,2%).
Atteso oggi anche il dato finale di luglio sul Sentiment dell’Università del Michigan.