Wall Street parte positiva tentando di mettersi immediatamente alle spalle la brutta seduta precedente. Tuttavia, perde smalto con il passare delle ore permettendo solo al Dow Jones, tra i listini principali (+0,2%) di chiudere con un frazionale segno in verde.
Molto più nervoso e volatile, al contrario, è stato l’andamento sia dello S&P500 (-0,5%) che del Nasdaq i quali non solo hanno terminato in rosso, ma perdendo quasi due punti percentuali rispetto ai massimi intraday dell’apertura.
Oltre a Ford (-18,4%), penalizzata dall’esito di una trimestrale molto al di sotto delle previsioni, c’è da riscontrare ancora la debolezza del settore tecnologico guidato da Microsoft (-2,5%) e Alphabet (-3,1%)
Indice VIX ancora in rialzo di oltre il due per cento a quota 18,45 punti.
Mercato obbligazionario con rendimenti ancora in fase oscillatoria in una banda ristretta. Il Tbond si mantiene in una forchetta compresa tra il 4,2% 4,3% da inizio mese e ieri è scivolato di tre punti base al 4,25%.
Materie prime con andamenti molto divergenti. Rimbalza il petrolio di oltre un punto percentuale fino a 78,5 dollari al barile. Seduta positiva anche per il rame (+1%).
Giornata invece molto negativa per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il primo che cede quasi due punti percentuali scivolando al di sotto dei 2.400 dollari l’oncia e tenendo a fatica la soglia dei $2.350. L’argento perde invece oltre il quattro per cento scendendo al di sotto dei 28 dollari l’oncia, minimo dallo scorso maggio.
Sul mercato valutario il biglietto verde perde lievemente terreno nei confronti della moneta unica fino a 1,0856, mentre recupera una intera figura rispetto allo yen fino a 153,5.