ValueTrack ha avviato la copertura su Bertolotti con un fair value di 8,0 euro, a fronte di un prezzo di mercato di 4,7 euro. Prezzo di mercato ritenuto dagli stessi analisti non molto significativo a causa della sospensione del titolo in attesa del requisito del flottante del 10%.
Bertolotti – società controllata dalla famiglia Barneschi che ha completato una “just listing” su EGM-Pro a marzo 2024 – fornisce soluzioni chiavi in mano e sistemi di movimentazione materiali principalmente per i settori siderurgico, ferroviario e aeronautico.
La sua attività è suddivisa in tre linee di business: Heavy Industries, Railways e Automation&Robotics ed è tipicamente guidata dagli ordini, per clienti privati/pubblici, con un’elevata concentrazione di ricavi sui clienti principali (multinazionali di alto livello), che tendono a ruotare ogni 2-3 anni.
Entrambi i segmenti, siderurgico e ferroviario, – segnalano gli analisti – hanno solide prospettive, poiché sia le industrie pesanti che le compagnie ferroviarie cercano processi industriali e intralogistici sempre più sicuri e sostenibili: la crescita della movimentazione globale dei materiali è prevista al 5,9% (CAGR nel 2030E) e il settore ferroviario dell’UE ha ingenti investimenti in vista.
Il calo della domanda di automazione industriale e acciaio dell’UE – aggiunge ValueTrack – potrebbe non aiutare nei prossimi trimestri, ma il recente ingresso nel mercato statunitense e la nuova presenza diretta in India dovrebbero supportare l’acquisizione di ordini.
Bertolotti vanta un solido track record industriale e un backlog di 70,5 milioni (a gennaio ’24, 2x FY23 VoP), suddiviso circa a metà tra le linee Heavy Industries e Railways.
Gli esperti prevedono che VoP ed EBITDA cresceranno rispettivamente del 18% e 23% (CAGR 2023-26E), con il 40% del fatturato previsto per il 2024-26 già acquisito (100% per FY24E) e un altro ordine da 175 milioni da garantire entro la fine dell’FY26. Essi considerano un capex cumulato per il 2024-26E di 14,0 milioni per supportare una forte crescita, sistemi sempre più complessi e per cogliere opportunità a medio termine, e prevedono che l’indebitamento netto raggiungerà il picco di 8,7 milioni nel 2025E (1,2x EBITDA).