Wall Street realizza inizialmente un nuovo allungo nel tentativo di consolidare il rimbalzo della seduta precedente, ma gli indici perdono smalto e chiudono con variazioni marginali con l’unica eccezione del Russell 2000 (-1,1%) che monetizza parte dei guadagni delle due settimane precedenti.
Nasdaq e S&P500 avanzano di un decimo di punto percentuale mentre il Dow Jones cede lo 0,1%.
Tra i big della tecnologia rimbalza con decisione Tesla (+5,6%) e Alphabet (+1,3%), mentre perde terreno Nvidia (-1,3%).
Indice VIX in lieve rialzo (+1,5%) a quota 16,6 punti.
Mercato obbligazionario con rendimenti ancora in lieve discesa sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse. Il Tbond arretra di due punti base al 4,18%.
Materie prime ancora nel complesso penalizzate. Perde ancora terreno il petrolio il quale registra una perdita di oltre un punto e mezzo percentuale scivolando fino a 75,5 dollari al barile.
Giornata incolore anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali terminano invariati ma annullando il rimbalzo di inizio seduta.
Seduta complicata invece per la quasi totalità delle materie prime agricole le quali (frumento, mais, soia, zucchero e caffè) cedono quasi tutte fino a due punti percentuali.
Sul mercato valutario il biglietto verde si rafforza sia nei confronti della moneta unica a 1,083 che rispetto allo yen fino a 154,5.