TrenDevice, facendo seguito a quanto comunicato l’8 luglio scorso in relazione alla notifica ad Antonio Capaldo e Alessandro Palmisano dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, precisa, dopo aver avuto accesso al fascicolo del Pubblico Ministero, che la contestazione provvisoria attiene ad un’asserita ipotesi di emissione di fatture per operazioni “giuridicamente” inesistenti, basata
esclusivamente sul fatto che TrenDevice avrebbe erroneamente applicato il c.d. “regime del margine” anziché il metodo del c.d. “reverse charge” nel rivendere alcuni smartphone usati.
Capaldo e Palmisano ritengono di aver costantemente operato nel rispetto delle leggi e norme applicabili e, di conseguenza, confidano di chiarire le contestazioni sollevate nei propri confronti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano nell’interesse proprio e del mercato.
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