Nel primo semestre 2024 il Gruppo Hera ha consuntivato ricavi per 5.536,8 milioni, in calo del 33,3% rispetto ai 8.297,5 milioni al 30 giugno 2023, prevalentemente per la riduzione dei prezzi energetici e per il minor valore delle attività di intermediazione.
Più in generale, la maggiore stabilità dei prezzi delle commodity ha positivamente influenzato l’andamento di tutta la gestione economica e finanziaria del periodo. Risultati che confermano una creazione di valore per tutti gli stakeholder perfettamente in linea con le attese di Piano.
Il margine operativo lordo adjusted è salito del 2% a 732,7 milioni. Tale crescita è stata guidata da tutte le attività principali in portafoglio, dal ciclo idrico integrato alle attività sia regolate che a libero mercato dell’ambiente, fino alle tradizionali attività di vendita e distribuzione di energia consentendo di compensare il venir meno dei margini legati al superecobonus.
Il risultato operativo netto adjusted è migliorato del 2,8% a 385,1 milioni, grazie ai minori accantonamenti al fondo svalutazione crediti principalmente per i clienti energy, per la riduzione dei prezzi delle commodity. Tale diminuzione ha quasi completamente compensato l’incremento degli ammortamenti legati agli investimenti di sviluppo in linea con quanto previsto nel Piano industriale.
Nonostante l’incremento del tax rate al 28% (26,8% a giugno 2023) a seguito del venire meno di alcune ottimizzazioni fiscali, l’utile netto adjusted è cresciuto del 14,1% a 237,3 milioni rispetto ai 208 milioni del 1H23.
In significativa crescita l’utile netto adjusted di pertinenza degli Azionisti del Gruppo, pari a 218,4 milioni, +16,4% rispetto ai 187,7 milioni al 30 giugno 2023.
La mole degli investimenti conferma i programmi strategici della multiutility e vede significativi interventi su impianti, reti e infrastrutture: gli investimenti operativi del primo semestre, al lordo dei contributi in conto capitale, si attestano a 344,4 milioni, in crescita dell’8,2% rispetto ai 318,4 milioni al 30 giugno 2023.
Il valore complessivo dell’indebitamento finanziario netto risulta pari a 4.063,5 milioni, in aumento rispetto ai 3.827,7 milioni al 31 dicembre 2023 ma in miglioramento del 2% rispetto al primo semestre 2023. Il rapporto debito netto/MOL si attesta a 2,69x, ben al di sotto della storica politica prudenziale della multiutility, a riconferma della solidità finanziaria del Gruppo.
Il mantenimento di una bassa leva finanziaria, oltre a tenere stabili i livelli di rating, garantisce flessibilità alla multiutility e le consente di essere proattiva nella ricerca di eventuali opportunità per espandere ulteriormente il proprio perimetro. Inoltre, per garantire gli ulteriori eventuali fabbisogni straordinari di liquidità il Gruppo dispone ancora di una linea revolving sostenibile di 450 milioni, con scadenza 2028, e di una linea di finanziamento BEI di 460 milioni, utilizzabile entro settembre 2026 con durata di sedici anni.
Infine, nei primi sei mesi dell’anno il MOL a valore condiviso, cioè il valore delle attività contribuiscono allo sviluppo sostenibile, ha raggiunto il 53% del MOL complessivo, in crescita dell’1% rispetto al consuntivo del 2023.