Nel secondo trimestre 2024 le vendite nette si sono attestate a 3.322 milioni di dollari, in calo del 18% rispetto al pari periodo del 2023. I ricavi del trimestre, commenta la società, sono stati più resistenti del previsto, con le spedizioni che si sono mantenute a livelli elevati in Medio Oriente, negli Stati Uniti e nelle regioni offshore, mentre i prezzi medi di vendita hanno beneficiato di un mix favorevole di prodotti.
I margini, tuttavia, sono stati influenzati dal continuo calo dei prezzi degli OCTG nelle Americhe, e l’utile netto è stato influenzato da un accantonamento straordinario registrato negli altri proventi e oneri operativi.
L’Ebitda infatti si è contratto del 54% a 650 milioni di dollari e il relativo margine sui ricavi è sceso al 19,6% dal 34,6% del secondo trimestre 2023. L’utile netto è crollato del 69% a 348 milioni.
Durante il trimestre il free cash flow è stato pari a 774 milioni di dollari.
Complessivamente, nei primi sei mesi del 2024, Tenaris ha consuntivato vendite nette diminuite su base annua del 18% a 6.763 milioni di dollari poiché i volumi dei prodotti tubolari spediti sono diminuiti del 6% e i prezzi di vendita medi dei tubi sono diminuiti del 16% mentre le vendite nel segmento Altri sono aumentate del 74%.
A seguito del calo delle vendite, dovuto principalmente al calo del prezzo medio dei tubi, l’EBITDA margin è sceso dal 35,1% al 24,2% e l’EBITDA è diminuito del 43% a 1.637 milioni di dollari. L’EBITDA comprende una perdita di 171 milioni derivante dall’accantonamento per il contenzioso in corso relativo all’acquisizione di una partecipazione in Usiminas, inclusa nelle altre spese operative.
Inoltre, in relazione allo stesso caso, l’utile netto – che si contrae del 52% a 1.098 milioni di dollari – include una perdita di 83 milioni derivante dalla partecipazione in Ternium.
Il flusso di cassa generato dalle attività operative è stato pari a 1,8 miliardi di dollari durante la prima metà del 2024, inclusa una riduzione del capitale circolante di 276 milioni.
Dopo spese in conto capitale di 333 milioni di dollari, il free cash flow ammonta a 1,5 miliardi.
A seguito del pagamento di dividendi di 459 milioni di dollari nel maggio 2024 e di riacquisti di azioni proprie per 803 milioni, la posizione di cassa netta al 30 giugno 2024 è positiva per 3,8 miliardi.
Il management segnala che le prospettive per la domanda e l’offerta di petrolio rimangono solide, anche se l’annunciata riduzione dei tagli volontari alla produzione dell’OPEC+ ha introdotto qualche incertezza. Le importazioni di OCTG negli Stati Uniti sono rimaste elevate durante tutto l’anno, mentre l’attività di trivellazione di petrolio e gas è influenzata dal continuo consolidamento del settore, dai bassi prezzi del gas naturale e dagli elevati costi di finanziamento per gli operatori più piccoli. Le scorte di OCTG sono aumentate e i prezzi continuano a scendere.
Inoltre, la volatilità politica ed economica sta influenzando l’attività di perforazione in Messico e Argentina, e ci sono ritardi nella definizione degli investimenti nelle infrastrutture necessari per sviluppare ulteriormente il prolifico giacimento di scisto di Vaca Muerta.
Nel resto del mondo la domanda proveniente da sviluppi offshore e per l’estrazione del gas associata a progetti GNL rimane favorevole fino al 2025.
Tenaris prevede che nel terzo trimestre le vendite e l’EBITDA saranno influenzati dalla minore attività negli Stati Uniti e in America Latina e dal prolungato calo dei prezzi degli OCTG nelle Americhe. Come anticipato, la società avrà interruzioni per manutenzione in molti degli stabilimenti, inclusa l’installazione di un nuovo forno presso l’acciaieria argentina di Siderca. Dato il contesto, la società sta agendo per ridurre i costi, aumentare la competitività e allineare il sistema industriale.