Mercati USA – Scende di nuovo il Nasdaq (-2,3%)

Prosegue la fase di elevata volatilità a Wall Street con sedute consecutive di notevole oscillazione degli indici a cui manca il supporto dei titoli tecnologici, sempre più in difficoltà.

Anche ieri giornata complicata con tutti i listini sotto pressione con l’unico elemento positivo di una chiusura non sui minimi intraday, a testimonianza che il mercato domestico vorrebbe reagire.

La debolezza del comparto tecnologico con trimestrali non così brillanti da giustificare valutazioni stellari è l’elemento principale di questa fase di correzione alla quale si aggiungono le tensioni internazionali, ed in particolare in Medio Oriente, oltre all’incertezza per le sempre più vicine (meno di 100 giorni) elezioni presidenziali domestiche.

I sette titoli tecnologici principali hanno lasciato sul terreno ieri oltre 500 miliardi di dollari di capitalizzazione, di cui quasi la meta (230) solo Nvidia (-6,7%). Pesante anche per Tesla (-6,6%), AMD (-8,3%), Broadcom (-8,5%) e Qualcomm (-9,4%). Unica eccezione la chiusura positiva di Meta (+5%), aiutata da risultati stellari.

In after hours, bruschi cali per Amazon (-6%), Intel (-12%) e Snapchat (-22%).

Il bilancio definitivo di ieri registra anche il calo dello S&P500 (-1,4%), del Dow Jones (-1,2%) ed il cedimento del Russell 2000 (-3,0%).

Indice VIX in forte rialzo (+15%) a quota 18,6 punti.

Mercato obbligazionario con rendimenti ancora in netto calo sulla parte lunga della curva dei tassi con il mercato che scommette sul prossimo taglio. Il Tbond cede dieci punti base scivolando al di sotto del quattro per cento al 3,97%.

Materie prime trascinate anch’esse al ribasso dalla debolezza del mercato azionario. Petrolio in calo di oltre il due per cento fino a 76 dollari al barile.

Giornata a rendimento alterni invece per i due principali metalli preziosi – oro ed argento. Il primo guadagna mezzo punto percentuale e sfiora in chiusura la soglia dei 2.500 dollari l’oncia, mentre il secondo cede oltre l’uno per cento ma trascina pesantemente al ribasso tutti i titoli del rispettivo settore, indistintamente.

Sul mercato valutario il biglietto verde rimane forte nei confronti della moneta unica salendo fino a 1,079, mentre rispetto allo yen resta al di sotto di150, a 149,7.