Avvio in forte calo a Wall Street. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq crolla del 5,5%, lo S&P 500 del 3,9% e il Dow Jones del 2,8%.
Sul sentiment continuano a pesare le preoccupazioni che la Federal Reserve sia stata fino ad oggi eccessivamente prudente nell’allentare la politica monetaria, alimentando il rischio di recessione negli Stati Uniti.
Gli economisti di Goldman Sachs hanno alzato la probabilità di una recessione oltreoceano per il prossimo anno al 25% dal 15% precedentemente stimato, aggiungendo comunque che il rischio è ancora limitato e che l’economia continua a sembrare “in generale buona”.
Sul equity, crollano Nvidia (-11,9%), Tesla (-10,5%) Apple (-8,7%), quest’ultima appesantita anche dalla notizia che Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha venduto quasi la metà delle sue azioni nell’azienda con sede a Cupertino nel secondo trimestre. Male anche i produttori di chip tra cui Intel (-6,1%) e Advanced Micro Devices (-8,3%).
Sullo sfondo pesano infine le crescenti tensioni in Medio Oriente con Israele che si starebbe preparando a un possibile attacco da parte dell’Iran e delle milizie regionali come rappresaglia in risposta alle uccisioni di funzionari di Hezbollah e Hamas.
Dall’agenda macro, focus a breve su PMI servizi e composito finali e ISM servizi, tutti di luglio.
Sul Forex, l’euro/dollaro balza a 1,099 mentre il cambio dollaro/yen crolla a 142,3 con la valuta giapponese ai massimi degli ultimi sei mesi. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,3%) a 75,8 dollari e il Wti (-1,4%) a 72,5 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni crollano rispettivamente di 15 punti al 3,73% e di 10 punti al 3,68%.