Credem – Margine di intermediazione a oltre 1 mld (+8,7%) a fine giugno 2024

A fine giugno 2024 il margine di intermediazione si attesta a 1.029,7 milioni, rispetto a 947,6 milioni dell’anno precedente (+8,7% a/a). All’interno dell’aggregato, il margine finanziario(13) è pari a 570,2 milioni rispetto a 504,3 milioni nel primo semestre 2023 (+13,1% a/a).

Il margine da servizi si attesta a 459,4 milioni rispetto a 443,3 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+3,6% a/a). Più in dettaglio le commissioni nette ammontano a €356,4 milioni (+5,6% a/a) di cui 251,4 milioni di commissioni da gestione ed intermediazione (+9,3% a/a) e 105 milioni di commissioni da servizi bancari (-2,1% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati raggiunge 46 milioni (-15,1% a/a). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si attesta infine a 41,8 milioni (-8,8% a/a).

I costi operativi sono pari a 444,6 milioni rispetto ai 413,1 milioni a fine giugno 2023 (+7,6% a/a). Nel dettaglio, le spese amministrative ammontano a 142,8 milioni, +11,8% a/a, mentre le spese relative al personale sono pari a 301,8 milioni (+5,8% a/a). Il cost/income si attesta a 43,2% rispetto al 43,6% nel primo semestre 2023.

Il risultato lordo di gestione è pari a 585,1 milioni rispetto a 534,4 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+9,5%). Gli ammortamenti sono pari a 53 milioni rispetto ai 51,5 milioni a fine giugno 2023 (+2,9% a/a).

Il risultato operativo si attesta a 532,1 milioni rispetto a 483 milioni nel primo semestre 2023 (+10,2% a/a).

Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 2,3 milioni rispetto a 9,4 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le rettifiche nette di valore su crediti si attestano a 9,4 milioni rispetto a 4,9 milioni a fine giugno 2023 (+92,5% a/a). Il Gruppo registra un costo del credito annualizzato pari a 5 bps.

Il saldo delle componenti straordinarie è pari a -39,9 milioni (-28,3 milioni a fine giugno 2023) e include, tra l’altro, 33 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributo ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà.

L’utile ante imposte si attesta a 480,5 milioni rispetto a 440,4 milioni nel primo semestre 2023 (+9,1% a/a), mentre le imposte sul reddito ammontano a 156,7 milioni (141,6 milioni a fine giugno 2023, +10,7% a/a). L’utile netto consolidato si attesta a 323,8 milioni, +8,4% a/a, dopo aver spesato 33 milioni di contributi ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà e oltre 4 milioni di accantonamenti per il Fondo di garanzia per le polizze vita.

Il ROTE annualizzato è pari a 20%, il ROE annualizzato si attesta a 17,4%.

Dal lato patrimoniale, la raccolta complessiva da clientela a fine giugno 2024 si attesta a 101.151 milioni rispetto a 93.672 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+8% a/a). La raccolta complessiva ammonta a 117.011 milioni rispetto a 107.432 milioni a fine giugno 2023 (+8,9% a/a). In particolare, la raccolta diretta da clientela raggiunge 38.262 milioni rispetto a 36.779 milioni nel primo semestre dell’anno precedente (+4% a/a). La raccolta diretta complessiva è pari a 42.831 milioni rispetto a € 40.665 milioni a fine giugno 2023 (+5,3% a/a). La raccolta assicurativa si attesta a 8.801 milioni, +8,6% rispetto a  8.102 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso. I premi legati a garanzie di protezione vita e danni sono pari a 45,2 milioni (-2,4% a/a). La raccolta indiretta da clientela risulta pari a 54.088 milioni rispetto a 48.791 milioni a fine giugno 2023 (+10,9% a/a). Nel dettaglio, la raccolta gestita si attesta a 32.727 milioni rispetto a 31.406 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+4,2% a/a). All’interno di tale aggregato le gestioni patrimoniali
sono pari a 6.110 milioni (+3,8% a/a), i fondi comuni di investimento e Sicav ammontano a 14.296 milioni (+4,2% a/a), i prodotti di terzi ed altra raccolta gestita si attestano a 12.320 milioni (+4,4% a/a).

Le riserve di liquidità del Gruppo ammontano a circa 17 miliardi (17,2 miliardi al 31 marzo 2024) grazie a circa 4,1 miliardi di depositi presso Banche Centrali (5,3 miliardi a marzo 2024) e 7,1 miliardi di attivi liberi “eligible” BCE (5,7 miliardi a marzo 2024).

Gli impieghi a clientela si attestano a 35.178 milioni rispetto a 34.761 milioni nello stesso periodo del 2023, in crescita dell’1,2% a/a (nello stesso periodo il sistema è in calo del 2,4%) con costante attenzione alla qualità del portafoglio. In dettaglio i mutui casa alle famiglie registrano nuove erogazioni per 598 milioni (-45,6% rispetto a fine giugno 2023) con consistenze pari a 10.676 milioni (+2,3% a/a).

Per quanto riguarda il portafoglio titoli, a fine giugno raggiunge 11.965 milioni e ha una durata media di 4,5 anni. La posizione in titoli di Stato Italiani è pari a 4 miliardi (circa il 33% del portafoglio), di cui il 98% nella categoria contabile HTC, riducendo quindi ulteriori rischi di volatilità derivanti dallo spread Btp-Bund.

I crediti problematici totali netti su impieghi netti sono pari a 0,78% (rispetto a 0,94% a fine giugno 2023) dato significativamente inferiore alla media di sistema pari a 1,43%. Le sofferenze lorde sono pari a 266,3 milioni e la percentuale di copertura è del 79,9% (74,4% nello stesso periodo dell’anno precedente). I crediti problematici totali netti sono pari a 276,1 milioni, in calo del 15,8% rispetto a 328 milioni di euro a fine giugno 2023. I crediti problematici totali lordi ammontano invece a €667,3 milioni, in calo del 7,4% rispetto a 720,7 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi è del 58,6% (54,5% a fine giugno 2023); tale dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale, sale al 59,7%. Il rapporto tra crediti problematici totali lordi e impieghi lordi (NPL Ratio) si attesta al 1,87% (2,04% a fine giugno 2023) a fronte di una media delle banche significative italiane di 2,72%, e 2,31% della media UE.

Il CET1 ratio calcolato su Credemholding è pari a 15,7%, ai massimi livelli del sistema con 1,7 miliardi di euro di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza; il CET1 Ratio minimo (SREP) assegnato al Gruppo per il 2024 è pari a 7,6%, tra i più bassi tra le banche italiane fvigilate da BCE. Il Tier 1 capital ratio è pari a 16,0% ed il Total capital ratio è pari a 18,5%.