Seduta incerta per le principali borse asiatiche, orfane del Giappone fermo per festività e dopo la chiusura in modesto rialzo di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,1 e lo 0,4%, caute come Hong Kong (+0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P500 hanno terminato a +0,5%, il Dow Jones a +0,1%.
Lo sguardo resta concentrato sugli appuntamenti macroeconomici della settimana tra i quali i prezzi al consumo statunitensi in calendario mercoledì, le vendite al dettaglio e la produzione industriale cinesi in agenda giovedì.
Dati che dovrebbero fornire agli investitori e ai funzionari delle banche centrali nuovi segnali utili a definire le prossime mosse di politica monetaria.
In tale contesto, nel fine settimana, la governatrice della Fed Michelle Bowman ha intanto affermato di vedere ancora rischi al rialzo per l’inflazione e una continua forza nel mercato del lavoro, ammettendo che potrebbe non essere pronta a sostenere una riduzione dei tassi di interesse nella riunione di settembre della banca centrale statunitense.
Parole nonostante le quali i mercati continuano a scontare pienamente una riduzione del costo del denaro per il prossimo mese e circa 100 punti base di allentamento per l’anno.
Sempre in tema di politica monetaria, secondo un ex membro del consiglio della Banca del Giappone, quest’ultima potrebbe non aumentare nuovamente i tassi quest’anno, data la turbolenza del mercato registrata a seguito del recente rialzo del costo del denaro.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,092 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 147,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 79,9 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 77,2 dollari.