Seduta mista per le principali borse asiatiche nonostante la chiusura tonica di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4 e lo 0,6%, deboli come Hong Kong (-0,5%). Resiste il Giappone con il Nikkei flat e il Topix a +0,6%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2,4%, lo S&P500 a +1,7% e il Dow Jones a +1%.
Gli investitori restano intenti a monitorare le questioni politiche, l’agenda macroeconomica e i segnali provenienti dalle banche centrali.
Focus su Tokyo dove il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato che non si candiderà a settembre per un secondo mandato come leader del Partito Liberal Democratico, dimettendosi dalla carica dopo averne mantenuto la guida per tre anni.
Parallelamente, il sentiment sta beneficiando dei prezzi alla produzione statunitensi sotto le attese diffusi ieri pomeriggio. Dati che rafforzano l’ottimismo degli investitori su un rallentamento dell’inflazione e su un taglio ai tassi a settembre da parte della Federal Reserve.
In tal senso, prevale l’aspettativa di un allentamento di circa 40 punti base per il prossimo mese e di una riduzione complessiva dei tassi di oltre 105 punti base per l’intero 2024.
Oggi l’attenzione si sposterà, sempre negli Usa, sull’indice dei prezzi al consumo mentre domani lo sguardo si focalizzerà su vendite al dettaglio, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e produzione industriale.
Sempre di tema di politica monetaria, la banca centrale neozelandese ha inaspettatamente tagliato i tassi di 25 punti base dal 5,5% al 5,25% a sostegno dell’economia del Paese che si sta contraendo più rapidamente delle attese.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,099 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 147,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 81,2 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 78,9 dollari.