Gli eurolistini chiudono in rialzo simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazione.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +1,0% a 32.328 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,8%), il FTSE 100 di Londra (+0,6%), il Dax di Francoforte (+0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).
Oltreoceano il Dow Jones e lo S&P500 guadagnano lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,1%.
I dati sui prezzi alla produzione statunitensi diffusi ieri pomeriggio, insieme all’inflazione al di sotto delle aspettative riportata oggi, rafforzano la previsione di un possibile taglio dei tassi a settembre da parte della Federal Reserve.
In questo contesto, prevale l’aspettativa di un allentamento di circa 40 punti base il prossimo mese e di una riduzione complessiva del costo del denaro di oltre 105 punti base per l’intero 2024.
Dall’agenda macro a luglio l’indice dei prezzi al consumo Usa ha registrato un +0,2% m/m, in linea al consensus ma accelerando dal -0,1% di giugno. Anno su anno l’inflazione si è attestata al 2,9%, leggermente al di sotto delle attese e del mese precedente (entrambi +3,0%).
Al netto delle componenti più volatili quali cibo ed energia, il dato è salito dello 0,2% su base mensile, come dalle attese, dopo il +0,1% di giugno. Su base annua, ha registrato un +3,2%, in linea al consensus ma in leggero rallentamento rispetto al mese precedente (+3,3%).
Sempre oltreoceano nella settimana al 9 agosto l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un aumento del 16,8%, dopo il +6,9% della settimana precedente.
Nel vecchio continente, la lettura finale dei prezzi al consumo francesi di luglio ha registrato un rialzo dello 0,2% m/m a fronte di un +0,1% del consensus e del preliminare. Anno su anno, la variazione è stata del +2,3% confermando la prima lettura e le attese.
Nel Regno Unito, a luglio i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% su base mensile, al di sotto del consensus, e del dato di giugno (+0,1%).
Su base annua, i prezzi sono aumentati del 2,2%, al di sotto del consensus (+2,3%) ma al di sopra del mese precedente (+2,0%). L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 3,3%, al di sotto del mese precedente (+3,5%) e del consensus (+3,4%).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,102, il cambio dollaro/yen a 146,9. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del petrolio con il Brent (-0,3%) a 80,4 dollari e il Wti (-0,8%) a 77,7.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 142 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, guida Ferrari (+4,0%) seguita da Telecom Italia (+3,4%), Leonardo (+3,2%), Banca Popolare di Sondrio (+2,7%). Chiudono in coda Tenaris (-0,5%), Diasorin (-0,4%), Banca Monte Paschi Siena (-0,3%), Enel (-0,3%).