I futures sull’azionario americano oscillano tra la parità e +0,2% preannunciando un avvio poco mosso a Wall Street dopo i dati sull’inflazione statunitense diffusi oggi pomeriggio.
Chiusura ieri tonica a Wall Street con il Nasdaq a +2,4%, lo S&P500 a +1,7% e il Dow Jones a +1%.
A luglio l’indice dei prezzi al consumo Usa ha registrato un +0,2% m/m, in linea al consensus ma accelerando dal -0,1% di giugno. Anno su anno l’inflazione si è attestata al 2,9%, leggermente al di sotto delle attese e del mese precedente (entrambi +3,0%).
Al netto delle componenti più volatili quali cibo ed energia, il dato è salito dello 0,2% su base mensile, come dal attese, dopo il +0,1% di giugno. Su base annua, ha registrato un +3,2%, in linea al consensus ma in leggero rallentamento rispetto al mese precedente (+3,3%).
Dati che, unitamente ai prezzi alla produzione statunitensi sotto le attese diffusi ieri pomeriggio, consolidano la previsione su un taglio ai tassi a settembre da parte della Federal Reserve.
In tal senso, prevale l’aspettativa di un allentamento di circa 40 punti base per il prossimo mese e di una riduzione complessiva del costo del denaro di oltre 105 punti base per l’intero 2024.
Dall’agenda macroeconomica, inoltre, nella settimana al 9 agosto l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un aumento del 16,8%, dopo il +6,9% della settimana precedente.
Sono attese per domani ulteriori indicazioni, sempre negli Usa, dalle vendite al dettaglio, dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e dalla produzione industriale.
Sull’azionario, Alphabet cede l’1,2% nel pre-market di Wall Street indebolita dai rumour secondo cui i funzionari del dipartimento di Giustizia potrebbero chiedere al colosso di Internet di scorporare alcune parti di Google come il browser Chrome o il sistema operativo per smartphone Android dopo la recente sentenza per violazione delle leggi antitrust.