Wall Street riprende la sua corsa verso i massimi storici dello scorso giugno e continua a recuperare il calo di inizio mese. Lo S&P500 (+1,7%) è a poco meno del cinque per cento dal recente record storico dello scorso giugno. Brillano ieri anche il Russell 2000 (+1,6%) ed il Dow Jones (+1,0%).
Protagonista del deciso rialzo ancora una volta la pattuglia dei titoli tecnologici ad elevata capitalizzazione capitanati da Nvidia (+6,5%), Tesla (+5,2%) di nuovo al di sopra dei $200, Meta (+2,4%), Amazon (+2,1%), Microsoft e Apple perfettamente allineate (+1,7%). Tra le società della “old economy” si mette in luce Starbucks (+24%) in scia alla pubblicazione della trimestrale.
Indice VIX in deciso ribasso (-9%) a quota 18,2 punti.
Mercato obbligazionario con rendimenti in discesa per la terza seduta consecutiva. Il Tbond cede altri sei punti base scivolando al 3,85%.
Materie prime in giornata di consolidamento dei precedenti guadagni o in alcuni casi anche in calo.
Il petrolio interrompe cinque sedute consecutive di rialzo cedendo quasi il due per cento chiudendo a 78,5 dollari al barile.
Giornata incerta anche per i due principali metalli preziosi – oro e argento – con il primo che si avvicina di un soffio al nuovo massimo storico (2.522 dollari l’oncia) ma poi chiude invariato appena al di sopra della soglia dei $2.500, mentre l’argento cede un punto percentuale terminando al di sotto dei $28.
In calo tutte le principali materie prime agricole dal punto percentuale del frumento, ai due di soia e mais fino al tre per cento del caffè.
Sul mercato valutario il biglietto verde cede mezza figura nei confronti della moneta unica avvicinandosi pericolosamente alla soglia psicologica di quota 1,10 e scivola lievemente anche rispetto allo yen fino a 147. Prosegue il momento di difficoltà del rublo russo che cede un altro punto terminando a 92 verso la divisa americana.