Seduta nettamente positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
Il Giappone traina i listini con il Nikkei +3,2% e il Topix a +2,6%, bene come Hong Kong (+1,9%). Più caute Shanghai (flat) e Shenzhen (-0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2,3%, lo S&P500 a +1,6% e il Dow Jones a +1,4%.
Il sentiment beneficia di una serie di dati statunitensi diffusi questa settimana, dall’inflazione alle richieste di disoccupazione alle vendite al dettaglio che hanno allontano i timori di recessione per la maggior economia mondiale.
Dati in scia ai quali il presidente della Fed di St. Louis Alberto Musalem ha affermato che si avvicina il momento in cui sarà opportuno tagliare i tassi, parole coerenti con quelle del suo omologo di Atlanta Raphael Bostic che ha dichiarato di essere “aperto” a una riduzione del costo del denaro a settembre.
Sempre in tema di banche centrali, il capo dell’istituto cinese ha promesso ulteriori misure per sostenere la ripresa economica del paese, pur avvertendo che non verranno adottate misure “drastiche”.
Infine, il governatore della banca centrale australiana ha affermato che l’istituto è ancora lontano dall’allentare la politica monetaria.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,098 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 148,9. Tra le materie prime, scende il petrolio con il Brent (-0,3%) a 80,8 dollari al barile e il Wti (-0,4%) a 77,8 dollari.