Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in denaro di venerdì a Wall Street.
In Cina Shanghai guadagna lo 0,5% mentre Shenzhen cede lo 0,1%, bene Hong Kong a +0,9%, mentre le vendite colpiscono in particolare il Giappone con il Nikkei a -1,6% e Topix a -1,3%.
Oltreoceano, tutti e tre i listini principali – Nasdaq, S&P500 e Dow Jones – hanno terminato a +0,2%.
Una serie di dati macro statunitensi diffusi la scorsa settimana che hanno allontano i timori di recessione per la maggior economia mondiale e la prospettiva di costi di prestito più bassi hanno sollevando il sentiment in tutta la regione.
Il segnale principale per la settimana sarà venerdì, quando il presidente della Federal Reserve Jerome Powell dovrebbe fornire nuove indicazioni sul corso della politica monetaria statunitense alla riunione annuale della banca centrale a Jackson Hole.
Nel weekend, Goldman Sachs ha ridotto la probabilità di una recessione negli USA nel prossimo anno dal 25% al 20%, citando i dati sulle vendite al dettaglio e sulle richieste di disoccupazione della scorsa settimana.
In settimana gli investitori guarderanno anche alle riunioni delle banche centrali in Indonesia e Corea del Sud per segnali di allentamento delle politiche monetarie, mentre la decisione della Thailandia sarà cruciale dopo le segnalazioni secondo cui il nuovo primo ministro della nazione potrebbe abbandonare un pacchetto di stimoli chiave.
Il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda dovrebbe partecipare a una sessione speciale in parlamento questa settimana per discutere dell’aumento dei tassi di interesse del 31 luglio.
In Cina, infine, le autorità dovrebbero mantenere stabili i tassi di interesse di riferimento sui prestiti a 1 e 5 anni martedì, dopo che la Banca Popolare Cinese la scorsa settimana ha promesso ulteriori misure per sostenere la ripresa economica, pur avvertendo che non adotterà misure “drastiche”.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,104 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 145,5. Tra le materie prime, scende il petrolio con il Brent (-0,6%) a 79,2 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 75 dollari.