Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
In Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,1% e l’1,4%, giù anche Hong Kong a -0,5%, in evidenza invece il Giappone, dopo le vendite della seduta precedente, con il Nikkei a +2,1% e Topix a +1,3%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,4%, lo S&P500 a +1% e il Dow Jones a +0,6%.
Le scommesse per un imminente allentamento da parte della Federal Reserve stanno sostenendo i mercati azionari.
Lo sguardo degli investitori è già rivolto al simposio economico annuale della Fed a Jackson Hole: atteso soprattutto l’intervento di venerdì del presidente Powell, che potrebbe fornire nuovi segnali sul corso della politica monetaria statunitense.
Sempre sul fronte della politica monetaria, la banca centrale australiana ha segnalato che probabilmente dovrà mantenere i tassi di interesse al loro attuale massimo di 12 anni per un “periodo prolungato” per garantire che l’inflazione torni alla sua fascia target l’anno prossimo.
Nel frattempo, le banche cinesi hanno mantenuto invariati i loro tassi di prestito di riferimento per agosto, poiché i margini di profitto sono stati messi sotto pressione e i responsabili politici si sono concentrati sulla salute delle istituzioni finanziarie.
Sul fronte geopolitico, gli Stati Uniti hanno affermato che Israele ha accettato una proposta di cessate il fuoco a Gaza.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,108 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 147,2. Tra le materie prime, ancora in calo il petrolio con il Brent (-0,6%) a 77,2 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 73,2 dollari.