Le principali borse europee passano in territorio negativo a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi intorno alla parità.
A Milano, il Ftse Mib flette dello 0,1% a 33.230 punti, come il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%), più indietro il Ftse 100 di Londra (-0,7%), mentre resiste alle vendite il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Tra le scommesse che la Federal Reserve segnalerà presto di essere pronta a iniziare a tagliare i tassi di interesse, lo sguardo degli investitori è già rivolto al simposio economico annuale della Fed a Jackson Hole, in Wyoming: atteso soprattutto l’intervento di venerdì del presidente Powell, che potrebbe fornire nuovi segnali sul corso della politica monetaria statunitense.
Sempre in tema di politica monetaria, l’istituto centrale svedese ha deciso di ridurre il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 3,5%, dopo che nel corso dell’anno l’inflazione si è allontanata sempre meno dall’obiettivo del 2%.
La banca centrale australiana ha segnalato che probabilmente dovrà mantenere i tassi di interesse al loro attuale massimo di 12 anni per un “periodo prolungato” per garantire che l’inflazione torni alla sua fascia target l’anno prossimo.
Le banche cinesi hanno mantenuto invariati i loro tassi di prestito di riferimento per agosto, poiché i margini di profitto sono stati messi sotto pressione e i responsabili politici si sono concentrati sulla salute delle istituzioni finanziarie.
Nel frattempo, in Europa, i crescenti rischi per le prospettive di crescita hanno rafforzato la necessità di un aggiustamento della politica quando la Banca centrale europea si riunirà il mese prossimo, ha affermato il membro del Consiglio direttivo Olli Rehn. I mercati stanno scontando almeno altre due riduzioni dei tassi quest’anno.
Dall’agenda macro odierna è emerso che a luglio i prezzi al consumo nell’Eurozona (dato finale) hanno registrato una variazione nulla su base mensile, confermando il dato preliminare e le attese. Su base annua il dato ha evidenziato un aumento del 2,6%, in linea al consensus e di poco superiore alla lettura precedente (+2,5% rivista da +2,6%). L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,9%, confermando il dato preliminare e le attese.
Sempre a luglio, in Germania l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato una crescita dello 0,2% su base mensile, in linea con le attese e il dato di giugno. Il dato su base annua ha evidenziato un calo dello 0,8%, in linea al consensus e in recupero rispetto al -1,6% del mese precedente.
Resta alta l’attenzione in Medioriente, con gli Stati Uniti che hanno affermato che Israele ha accettato una proposta di cessate il fuoco a Gaza.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,108 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 146,4. Tra le materie prime, ancora in calo il petrolio con il Brent (-0,2%) a 77,5 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 73,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 140 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,62%.
Tornando a Piazza Affari, denaro su Recordati (+1,2%), Cucinelli (+0,9%), A2A e Prysmian (+0,8%), vendite in particolare invece su Saipem (-1,9%), Unicredit (-1,4%), Tenaris (-1,2%) e TIM (-1,1%).