Mercati asiatici – In una seduta prevalentemente sopra la parità cede Hong Kong

Seduta prevalentemente sopra la parità per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in calo di ieri a Wall Street.

In Cina Shanghai e Shenzhen chiudono invariati, flette invece su Hong Kong (-0,4%). Denaro sul Giappone, con Nikkei a +0,4% e Topix a +0,5%.

Oltreoceano, Nasdaq ha terminato a -1,7%, lo S&P500 a -0,9% e il Dow Jones a -0,4%.

In risposta ai legislatori, governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha segnalato che è ancora sulla buona strada per aumentare i tassi di interesse, a condizione che l’inflazione e i dati economici continuino in linea con le sue previsioni. I commenti arrivano dopo che il suo vice aveva cercato di rassicurare gli investitori sul fatto che ulteriori aumenti sarebbero dipesi anche dallo stato del mercato, dopo che l’aumento della banca centrale a luglio ha innescato una massiccia svendita di azioni globali.

Nel frattempo, i dati sull’inflazione giapponese hanno superato le previsioni: i prezzi al consumo a luglio sono aumentati del 2,8% rispetto all’anno precedente, lo stesso del mese precedente e superiore al 2,7% previsto dagli economisti.

L’attenzione è ora rivolta al discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, oggi al simposio annuale di Jackson Hole nel Wyoming.

I trader hanno ritirato marginalmente le loro aspettative per i tagli dei tassi negli Stati Uniti quest’anno, sebbene abbiano ancora ampiamente scontato quasi 100 punti base di tagli fino a dicembre.

Gli investitori hanno esaminato una serie di osservazioni dei policymaker statunitensi, con il presidente della Fed Bank of Kansas City Jeffrey Schmid che ha affermato di voler vedere più dati prima di sostenere i tagli. La sua controparte di Boston Susan Collins ha affermato che “un ritmo graduale e metodico” è probabilmente appropriato. I suoi commenti sono stati ripresi dal presidente della Fed di Philadelphia Patrick Harker.

Sul fronte economico, gli ultimi indicatori sono stati contrastanti: i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione americane hanno mostrato che il mercato del lavoro si sta raffreddando solo gradualmente, anziché rallentare rapidamente tra tassi elevati; l’attività manifatturiera statunitense si è ridotta al ritmo più rapido quest’anno; le vendite di case esistenti sono aumentate per la prima volta in cinque mesi.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,112 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 145,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,04%) a 77,3 dollari al barile e il Wti (+0,03%) a 73 dollari.