Wall Street prende fiato e consolida i guadagni di quasi tre settimane di incessante rialzo, prima di tentare una nuova scalata ai nuovi massimi storici.
A cedere il passo è soprattutto il listino tecnologico nel quale alcuni dei suoi principali componenti rallentano il ritmo di recupero. Nello specifico, i più penalizzati risultato ieri Tesla (-5,6%), Nvidia (-3,7%), Microsoft (-2%), AMD (-3,9%) e Amazon (-2,2%).
In calo anche gli altri tre indici principali: Russell 2000 e S&P500 cedono entrambi quasi un punto percentuale (-0,9%) e il Dow Jones (-0,4%) meno della metà.
Indice VIX ancora in rialzo di quasi l’otto per cento a quota 17,55 punti.
Nel mercato obbligazionario si interrompe la discesa dei rendimenti dopo cinque sedute consecutive di rialzo. Il Tbond risale di sei punti base chiudendo al 3,85%.
Materie prime sempre in fase altalenante e incapaci di prendere una decisione precisa. Il petrolio mette a segno un timido rimbalzo di oltre un punto percentuale risalendo al di sopra di quota 73 dollari al barile.
Giornata di consolidamento e storno invece per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali soffrono la risalita dei rendimenti ed il recupero del dollaro. L’oro cede oltre un punto percentuale riuscendo tuttavia a chiudere al di sopra dei 2.500 dollari l’oncia, mentre più profonda è la correzione dell’argento il quale cede oltre il due per cento ma riesce nel finale a tenere la quota dei $29.
Sul mercato valutario, il biglietto verde mette a segno un lieve rimbalzo risalendo a 1,112 nei confronti della moneta unica, mentre resta invariato nei confronti dello yen a 145,5.