Partenza cauta per le principali borse europee dopo la reazione positiva dei mercati venerdì scorso al discorso del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 33.615 punti, giù come il Dax di Francoforte (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), sopra la parità il Cac 40 di Parigi (+0,2%). Londra chiusa per festività.
Nel suo intervento al simposio di Jackson Hole, Powell ha affermato che la banca centrale americana è pronta a tagliare i tassi d’interesse, dichiarando che “è giunto il momento per un aggiustamento della politica monetaria”.
Powell ha al contempo dichiarato che “l’entità e la rapidità dei tagli dipenderà dai dati macroeconomici, riconoscendo che è aumentata la fiducia che l’inflazione sia su un percorso sostenibile verso l’obiettivo del 2%.
Sempre sul fronte della politica monetaria, la Banca Popolare Cinese ha lasciato il tasso sui suoi prestiti di politica monetaria a un anno, ovvero la linea di credito a medio termine, al 2,3%, dopo aver tagliato il tasso di 20 punti base a luglio. La PBOC ha segnalato che sta de-enfatizzando il ruolo della linea di credito a medio termine come strumento di politica monetaria, mentre ha elevato il tasso di riacquisto inverso a sette giorni a maggiore importanza.
La decisione sottolinea l’approccio cauto di Pechino nel sostenere l’economia, anche se la Cina ha segnalato una rara contrazione dei prestiti bancari in mezzo a una domanda debole. Negli ultimi mesi, la PBOC ha camminato su una linea sottile tra stimolazione della crescita e raffreddamento di una frenesia di acquisti di obbligazioni governative per limitare i rischi finanziari.
Secondo i media statali, le autorità in Cina hanno anche avviato stress test con istituzioni finanziarie sui loro investimenti obbligazionari, per assicurarsi che possano gestire qualsiasi volatilità di mercato qualora un rally da record si invertisse.
Intanto, sul fronte macro, a giugno in Giappone il Leading Index si è attestato a 109,0 punti, superiore ai 108,6 punti del dato preliminare.
Attesi in giornata l’indice IFO tedesco di agosto e dagli Stati Uniti gli ordini di beni durevoli di luglio (preliminare) e l’attività manifatturiera di agosto della Fed di Dallas.
Sullo sfondo, crescono le tensioni in Medio Oriente dopo l’attacco israeliano agli obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,118 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,7. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 78,8 dollari al barile e il Wti (+1%) a 75,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 137 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio TIM (+1,3%), seguita da Tenaris (+0,4%), Eni (+0,3%) e Azimut (+0,2%), in coda invece Diasorin (-0,6%), Pirelli (-0,5%), Recordati e Banca Mediolanum (-0,4%).