Le principali borse europee restano poco mosse a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 33.634 punti, giù come il Dax di Francoforte (-0,3%), resistono invece l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%). Londra chiusa per festività.
La crescente tensione in Medio Oriente – dopo un attacco israeliano agli obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale – ha attenuato il sentiment rialzista innescato dalla prospettiva di imminenti tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Nel suo intervento al simposio di Jackson Hole di venerdì, Powell ha infatti affermato che la banca centrale americana è pronta a tagliare i tassi d’interesse, dichiarando che “è giunto il momento per un aggiustamento della politica monetaria”.
Powell ha al contempo dichiarato che “l’entità e la rapidità dei tagli dipenderà dai dati macroeconomici, riconoscendo che è aumentata la fiducia che l’inflazione sia su un percorso sostenibile verso l’obiettivo del 2%.
Sempre sul fronte della politica monetaria, la Banca Popolare Cinese ha lasciato il tasso sui suoi prestiti di politica monetaria a un anno, ovvero la linea di credito a medio termine, al 2,3%, dopo aver tagliato il tasso di 20 punti base a luglio. La PBOC ha segnalato che sta de-enfatizzando il ruolo della linea di credito a medio termine come strumento di politica monetaria. Negli ultimi mesi, la PBOC ha camminato su una linea sottile tra stimolazione della crescita e raffreddamento di una frenesia di acquisti di obbligazioni governative per limitare i rischi finanziari.
Secondo i media statali, le autorità in Cina hanno anche avviato stress test con istituzioni finanziarie sui loro investimenti obbligazionari, per assicurarsi che possano gestire qualsiasi volatilità di mercato qualora un rally da record si invertisse.
Intanto, sul fronte macro, ad agosto l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 86,6 punti, in calo dagli 87 punti del mese precedente, ma meglio delle attese ferme a 86 punti. L’IFO Current Assessment è stato pari a 86,5 punti, in linea con il consensus ma al di sotto del dato di luglio, pari a 87,1 punti. Infine, l’indicatore relativo alle aspettative di business è sceso a 86,8 punti dagli 87 punti del mese precedente (rivisto da 86,9 punti), ma superando le stime degli analisti (85,8 punti).
Attesi nel pomeriggio dagli Stati Uniti gli ordini di beni durevoli di luglio (preliminare) e l’attività manifatturiera di agosto della Fed di Dallas.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,117 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 144. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 78,8 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 75,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente a 138 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, guida TIM (+3%), sulle voci di un interesse per la quota del 23,7%, in mano a Vivendi, da parte di potenziali investitori. Seguono Nexi (+1%), Campari (+0,9%) e Tenaris (+0,7%). In coda invece Prysmian (-0,9%), Leonardo (-0,8%), Popolare di Sondrio (-0,7%) e Bper (-0,6%).