Wall Street accelera con decisione nelle ultime tre ore di contrattazione e si spinge verso i recenti record storici chiudendo praticamente tutto il gap che si era formato nelle prime sedute ad inizio mese.
Il protagonista dell’ultima giornata è stato il Russell 2000 che ha messo a segno un rialzo del 3,2%, seguito dal Nasdaq che si è apprezzato dell’uno e mezzo per cento. S&P500 e Dow Jones si sono fermati ad un progresso del 1,11%.
In evidenza ancora i titoli tecnologici ad alta capitalizzazione capitanati da Nvidia e Tesla entrambi in rialzo del 4,6%.
Tra i titoli della “old economy” svettano le società croceristiche come Norwegian Cruise e Carnival entrambe in progresso di oltre il sette e mezzo per cento.
Indice VIX in ribasso di quasi il dieci per cento a quota 15,85 punti.
Nel mercato obbligazionario i rendimenti cedono quanto guadagnato nella seduta precedente. Il Tbond perde sei punti base chiudendo al 3,79%.
Materie prime sempre ben intonate che beneficiano sia della debolezza del dollaro che del calo dei rendimenti obbligazionari.
Il petrolio guadagna quasi il tre per cento sfiorando in chiusura i 75 dollari al barile.
Brillanti i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il metallo più prezioso che avanza di un punto e mezzo percentuale terminando poco al di sotto di quota 2.500 dollari l’oncia, mentre l’argento recupera la discesa della seduta precedente e guadagna il 2,8% salendo a $29,85.
Sul mercato valutario, il biglietto verde cede oltre mezza figura fino a 1,119 nei confronti della moneta unica, mentre scivola nei confronti dello yen a 144,5.