Wall Street prende fiato in prossimità dei massimi assoluti per i suoi tre indici principali. Il rallentamento di ieri è stato generato dalla debolezza dei titoli tecnologici a larga capitalizzazione che ieri hanno contribuito sensibilmente a parte della discesa. Nel dettaglio, Tesla ha ceduto il 3,2%, Nvidia il 2,2%, Broadcom il 4% e Super Micro Computer l’8,3%.
Il bilancio di ieri si è chiuso con cali contenuti che vanno dal -0,9% del Nasdaq fino al -0,3% dello S&P500. Il Russell 2000 è terminato invariato, mentre il Dow Jones ha messo a segno un lieve progresso (+0,2%)
Indice VIX in rialzo del due per cento a quota 16,25 punti.
SUL mercato obbligazionario i rendimenti restano ingabbiati in una banda di oscillazione alquanto ristretta in attesa della prossima decisione sui tagli di interesse da parte della Banca Centrale americana. Il Tbond risale di due punti base al 3,81%.
Materie prime ancora brillanti che proseguono la loro fase di rialzo. Il petrolio guadagna il tre per cento per la seconda seduta consecutiva chiudendo al di sopra dei 77 dollari al barile.
Metalli preziosi a velocità alterne con l’oro che perde smalto durante la seduta e chiude invariato ma ancora al di sopra dei 2.550 dollari l’oncia, mentre l’argento annulla gran parte dei guadagni ma termina in rialzo comunque di oltre un punto percentuale e di nuovo al di sopra di quota $30.
Sul mercato valutario, il biglietto verde recupera qualche frazione di punto nei confronti della moneta unica fino a 1,119, mentre resta invariato nei confronti dello yen a 144,5.
La divisa americana stabilisce il nuovo record rispetto alla lira turca oltre quota 34.