Seduta mista per le principali borse asiatiche senza la guida di Wall Street chiusa ieri per il Labor Day.
Shanghai e Shenzhen viaggiano rispettivamente a -0,5% e +0,8%, contrastate come il Giappone con Nikkei a -0,2% e Topix +0,4%. Debole Hong Kong (-0,5%).
Resta monitorata la situazione cinese in scia ai recenti dati che evidenziato come l’attività delle fabbriche del Paese si sia contratta per il quarto mese consecutivo ad agosto, un ulteriore segnale che la seconda maggiore economia mondiale potrebbe avere difficoltà a raggiungere l’obiettivo di crescita di quest’anno.
Il rallentamento in Cina ha sottolineato l’urgenza di nuovi stimoli governativi mentre le scorte di materie prime chiave, dall’acciaio alla soia, si stanno accumulando nei magazzini nazionali a dimostrazione del fatto che l’attività economica rimane troppo debole per eliminare i surplus.
Parallelamente gli investitori osservano i dati macroeconomici di questa settimana che culmineranno con il report sul lavoro statunitense in agenda venerdì e che dovrebbero fornire nuovi segnali sui tagli ai tassi da parte della Federal Reserve.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,105 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 146,3. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,2%) a 77,3 dollari al barile e il Wti (flat) a 74,1 dollari.