Lindbergh – “Punta a diventare il primo player italiano nel settore HVAC”

Lindbergh punta a diventare “il primo player italiano nel settore HVAC e a costruire la prima rete nazionale di tecnici operanti all’interno di uno stesso gruppo”, afferma Michele Corradi, Amministratore Delegato di Lindbergh, in un’intervista a Market Insight. Un settore che “copre tutte le attività legate alla vendita, installazione e manutenzione di impianti di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione in ambito B2B e B2C” in un mercato “estremamente polverizzato e privo di player nazionali” con “grandissime opportunità di crescita per M&A” dove “le aziende del Gruppo già acquisite ed attive in questa iniziativa contano circa 80 risorse, di cui 50 tecnici manutentori itineranti”. Iniziativa la cui bontà è testimoniata anche “dall’apprezzamento da parte del Mercato, non solo per la sua scalabilità intrinseca, ma anche per il fatto che vi sia un piano industriale che Lindbergh andrà ad applicare alle realtà acquisite”.

Come è strutturato il business HVAC e quali attività svolge? Ci sono numeri al riguardo?

“Il settore HVAC (Heating, Ventilation, Air Conditioning) copre tutte le attività legate alla vendita, installazione e manutenzione di impianti di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione in ambito B2B e B2C. Perseguendo questa iniziativa miriamo a diventare il primo player italiano nel settore e a costruire la prima rete nazionale di tecnici operanti all’interno di uno stesso gruppo. Le aziende del Gruppo già acquisite e attive in questa iniziativa contano circa 80 risorse, di cui 50 tecnici manutentori itineranti”.

Qual è stato il percorso che ha portato Lindbergh a voler investire in questo settore?

“Il core-business di Lindbergh (servizi di logistica a supporto di aziende operanti nel field service management, ndr) ci ha permesso di conoscere, soprattutto all’estero, gruppi industriali operanti nel settore HVAC di dimensioni apprezzabili e con una copertura capillare del territorio. Da lì, abbiamo cercato di identificare player operanti in Italia per poter proporre i nostri servizi”.

“Dopo una breve analisi, abbiamo realizzato come il mercato sia estremamente polverizzato e privo di player nazionali nell’installazione e nella manutenzione. Abbiamo dunque da subito compreso come un’iniziativa di crescita per M&A in questo settore potesse rivelarsi come una grandissima opportunità per Lindbergh, sia da un punto di vista strategico (diversificazione, scalabilità, valorizzazione del Gruppo), che industriale, in quanto Lindbergh stessa potrà offrire i propri servizi di logistica alle aziende facenti parte del Gruppo”.

Quali sono i driver di crescita del progetto (ad. es M&A, cross-selling, aumento della redditività, etc)?

“Il primo e più importante driver di crescita è sicuramente rappresentato dalle opportunità di acquisizione di realtà già operanti e ben radicate sul territorio. Dall’inizio di quest’iniziativa abbiamo avuto la riprova di come – in quest’ambito – vi siano molti più venditori (peraltro motivati) che acquirenti.  Il primo fattore determinante in tal senso è sicuramente la mancanza di ricambio generazionale, oltre che la difficoltà – all’interno delle aziende target – di mettere in atto iniziative di buy-out da parte del management o del personale esistenti”.

“In secondo luogo, grazie alla nostra esperienza da logistici al servizio di aziende che operano nell’assistenza post-vendita, puntiamo ad aumentare la redditività delle aziende acquisite attraverso l’implementazione di servizi volti a incrementare la produttività dei tecnici (come il nostro servizio di consegna notturna di parti di ricambio) e – ove possibile – alla riduzione dei costi di struttura attraverso la centralizzazione di talune funzioni”.

“Oltre a questo, puntiamo a costruire una rete di vendita strutturata, operante secondo le direttive di Gruppo, e a sfruttare tutte le possibili sinergie operative all’interno del Gruppo stesso per far fronte a problematiche tipiche del settore (si pensi, ad esempio, alla stagionalità). Puntiamo al fatto che ogni azienda acquisita possa trovare i beni, i servizi e la professionalità necessari al proprio sviluppo all’interno del Gruppo stesso”.

Qual è l’outlook sui prossimi 12 -18 mesi e lo scenario del mercato di riferimento? Ci sono numeri e target in merito?

“Il mercato HVAC in Italia conta circa 53.000 partite IVA attive, di cui più di 13.000 sono società di capitali. Di queste, poco più di 3.000 hanno un fatturato annuo superiore al milione di Euro. E’ un mercato dunque molto frammentato, il che rappresenta tuttavia lo scenario ideale per questa nostra iniziativa di crescita attraverso acquisizioni”.

“Al di là dei nostri target – comunque molto ambiziosi – riteniamo che il vero punto chiave di questa iniziativa sia la sostenibilità finanziaria”.

“Puntiamo ad acquisire aziende che rispondano a determinati criteri di marginalità e che abbiano una valorizzazione a moltiplicatori ben definiti, affinché i margini generati dalle aziende acquisite possano integralmente essere re-investiti per nuove acquisizioni sinergiche, riducendo dunque l’esposizione finanziaria del Gruppo. In tal senso, dunque, l’applicazione del nostro piano industriale risulta essere di fondamentale importanza, pur confermando la valenza di ogni operazione svolta dal punto di vista finanziario in ottica di massimizzazione della valorizzazione del Gruppo”.

Quali sono i primi feedback ricevuti dal mercato rispetto a questa iniziativa?

“Nel dialogo che teniamo periodicamente con gli investitori, abbiamo da subito notato come quest’iniziativa sia apprezzata dal Mercato, non solo per la sua scalabilità intrinseca ma anche per il fatto che vi sia un piano industriale che Lindbergh andrà ad applicare alle realtà acquisite”.

“Oltre a questo, la visibilità dataci dalla quotazione in Borsa ci ha portato a entrare in contatto con aziende e fondi di investimento che – all’estero – hanno portato avanti iniziative di crescita per acquisizione simili alla nostra, anche all’interno dello stesso settore HVAC, dandoci dunque dimostrazione della bontà del nostro progetto”.

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