Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.662 punti (-0,6%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-1,0%), il Dax di Francoforte (-0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Ftse di Londra (-0,4%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,2% mentre lo S&P 500 e il Nasdaq cedono lo 0,1%.
Cresce l’attesa per i non farm payrolls che verranno diffusi venerdì prossimo e che potrebbero fornire nuove indicazioni sul fatto che il mercato del lavoro statunitense si sia, ad oggi, raffreddato eccessivamente a causa della politica monetaria restrittiva attuata dalla Federal Reserve.
Dati che rafforzerebbero pertanto l’aspettativa su allentamento da parte della banca centrale americana. Gli operatori stimano nel frattempo un taglio complessivo da un punto percentuale per l’intero 2024. Occhi intanto stasera sul Beige Book Survey pubblicato dalla Fed con i bilanci dei distretti federali.
Sempre in tema di politica monetaria, la Bank of Canada ha ridotto, come previsto, il tasso di riferimento di 25 punti base al 4,25%; si tratta del terzo taglio consecutivo.
Dall’agenda macroeconomica, a luglio gli ordinativi di fabbrica degli Stati Uniti sono aumentati del 5,0%, rispetto al +4,9% delle attese e a fronte del -3,3% di giugno. Il finale sugli ordini di beni durevoli è salito del 9,8%, in leggero rallentamento rispetto al consensus e al preliminare (entrambi +9,9%). Il dato core sui beni durevoli, che esclude il settore dei trasporti, ha registrato un calo dello 0,2%, in linea alle attese e al preliminare.
Sempre a luglio, la bilancia commerciale Usa ha evidenziato un deficit di 78,8 miliardi di dollari, rispetto ai 73 miliardi di giugno e ai 79 miliardi delle attese.
Nella settimana al 30 agosto le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno registrato una crescita dell’1,6%, dopo il +0,5% della settimana precedente.
Nel Vecchio Continente, a luglio i prezzi alla produzione dell’Eurozona sono aumentati su base mensile dello 0,8%, oltre il consensus (+0,3%) e dopo il +0,6% di giugno (rivisto da +0,5%). Su base annua, l’indice è sceso del 2,1%, a fronte del -3,3% del mese precedente (rivisto da -3,2%) e del -2,5% del consensus.
Nella stessa area, ad agosto la lettura finale del PMI Servizi si è attestata a 52,9 punti, al di sotto dei 53,3 punti del preliminare e delle attese. L’indice composito ha riportato un valore finale di 51,0 punti, rispetto ai 51,2 punti del preliminare e del consensus.
Nello stesso mese, in Italia, il Pmi Composito è salito meno del consensus (51,4 punti) a 50,8 punti dai 50,3 punti di luglio. Il Pmi Servizi è calato contro le attese (52,5 punti) a 51,4 punti dai 51,7 punti del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,108, il dollaro/yen scende a 144,3. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,6%) a 73,3 dollari e il Wti (-0,8%) a 70,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 139 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+2,3%), seguita da Saipem (+2,2%), Diasorin (+1,9%), Banca Mediolanum (+1,0%), mentre arretrano in particolare Moncler (-4,4%), Amplifon (-3,0%), Prysmian (-2,1%), Interpump (-1,5%).